"Si possono fare le riforme | evitando il massacro sociale" - Live Sicilia

“Si possono fare le riforme | evitando il massacro sociale”

Il presidente Rosario Crocetta è ospite della puntata speciale del lunedì di Che tempo che fa. Il conduttore Fabio Fazio affiancato dal vicedirettore della Stampa, Massimo Gramellini, intervistano sui temi più caldi della politica e su alcune parentesi del suo passato il presidente Crocetta.

CROCETTA A CHE TEMPO CHE FA
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PALERMO – Sempre più protagonista dei talk show della tv italiana, il presidente della Regione Rosario Crocetta è stato uno degli ospiti di Fabio Fazio. Il conduttore di Che Tempo che fa, insieme al vicedirettore della Stampa, Massimo Gramellini, incalza subito Crocetta: ” Presidente – domanda Fazio – ci chiarisca quale sarà il reale risparmio che arriverà con l’abolizione delle province?”

“Sulle provincie Monti faceva dei calcoli errati e poi – spiega Crocetta – lui non voleva abolire le provincie, ma creare delle macro aree”. Il presidente siciliano spiega il suo progetto di abolizione progressiva delle province in tre anni e che permetterà di raggiungere, secondo il presidente, un risparmio di cento milioni. “Ma presidente – chiede Massimo Gramellini – i lavoratori delle province che fine faranno?” La risposta di Crocetta non si fa attendere: “Se la Fiat cambia produzione mica caccia via la gente così – spiega l’ex sindaco di Gela – si possono fare le riforme evitando il massacro sociale”.

“Lei è luomo che tutti vogliono ascoltare e sentire – spiega Fabio Fazio – lei è riuscito a dialogare con il Movimento 5 Stelle, ma stamattina dal blog di Grillo, Giancarlo Cancelleri ha scritto – racconta Fazio – che il modello Sicilia non esiste senza il Movimento”. Per il presidente siciliano il modo di parlare di Cancelleri è “un modo abbastanza partitocratico per un movimento che si definisce tale”, ma Crocetta rifiuta l’idea che possa essere interessato ad intrighi ed accordi. “Noi abbiamo presentato delle leggi – spiega Crocetta – e su queste chiediamo il confronto: province, acqua pubblica, partecipate e temi sociali”. Il governatore gelese rivendica le proposte del suo governo sui temi sociali e la parità dei sessi e non rinuncia alla battuta: “Si finisca di dire che le donne sono l’altra metà del cielo, si dica che sono l’altra metà della terra vorrebbero un po’ anticiparlo sto paradiso”.

Una fiducia “ad personam” è quella che secondo Fazio ha reso possibile il governo di Crocetta in Sicilia e il presidente non nega questa possibilità. “Noi abbiamo ottenuto il riconoscimento della proposta – racconta -. Io ho un rapporto bello con la politica, non mi interessano gli intrighi”. Crocetta critica il sistema di governo e l’istituto della fiducia, che definisce un “obbrobrio” per l’ingovernabilità che si è creata con questo tipo di voto in parlamento, ma non manca un rimprovero a Grillo: “Se voleva fare l’indignato faceva le manifestazione e poi tornava a casa – Crocetta lancia una provocazione al leader del M5S – se uno decide di entrare in parlamento si prenda le sue responsabilità”.

L’intervista fatta a due voci da Gramellini e Fazio porta la discussione sui temi della politica nazionale. Il cambiamento di rotta dei partiti, per il conduttore di Rai Tre, è dovuto principalmente al consenso raccolto da Grillo. Per Crocetta questa analisi è corretta, ma “gli elettori non hanno fatto scomparire i partiti – ammonisce- Grillo deve avere una presa di coscienza e riconoscerlo”.  Il lavoro che servirebbe a cambiare il paese, per Crocetta, è l’unione e il riconoscimento dei rispettivi limiti da parte dei movimenti e dei partiti: “Se continuano cosi spariranno tutti”.

Dopo la politica nazionale e i temi del confronto tra i partiti e i movimenti politici, la conversazione nello studio di Rai Tre prende la tipica dimensione personale delle interviste di Fabio Fazio. “Lei è stato sindaco dal 2003 al 2009 – spiega il conduttore ligure – sembra impossibile che quel territorio possa esprimere un sindaco dalle sue caratteristiche”. Per Crocetta i risultati che lo hanno portato all’elezione indicano che “Bisogna abbandonare gli strereotipi mafiosi sui siciliani – spiega il presidente – sono come gli altri Italiani, se vedono qualcuno credibile lo seguono, se qualcuno li prende in giro è il vecchio sistema di potere che prevale”.

Massimo Gramellini chiede se fosse vero che: “Sua mamma dopo la notizia di un attentato di mafia di cui sarebbe stato vittima, decise di non mangiare più?”. Un Crocetta evidentemente commosso spiega come la madre avesse preso la decisione di non mangiare più che la portò alla morte e chiede: “Perché doveva morire così  povera donna, perché soffrire così? Sono dovuto andare in analisi  – raconta il presidente- pensavo che fosse colpa mia ma poi ci si abitua e come si dice ‘che morte cali, ci abbiamo fatto il callo!’ “. Un finale commovente spezzato dalla dichiarazione d’amore  del governatore siciliano per Luciana Littizzetto: “Voglio dire che amo la Littizzetto”.


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