Il gioco delle coppie - Live Sicilia

Il gioco delle coppie

Un tempo nemici acerrimi oggi alleati fraterni: Bianco e Forzese così come Firrarello e Lombardo. A Catania, la conquista della poltrona di primo cittadino passa anche e soprattutto attraverso "strani" giochi di coppia.

Verso le amministrative
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Nella foto da sx Forzese, Bianco, Lombardo, Firrarello

CATANIA. Si erano così tanto detestati che ora…ballano insieme. Sono le inedite coppie della Politica, si fa per dire, catanese che si prepara allo scontro elettorale dai contorni ancora sfumati. Chi l’avrebbe mai detto, per esempio, che il forbito Enzo Bianco antico imperatore dei salotti della migliore borghesia avrebbe condiviso il proprio destino con Marco Forzese, organizzatore di clientele dall’incerto eloquio? Una coppia “scoppiata”, che fa bum solo a nominarla, capace persino di sbiadire la sempre meno evocata Primavera. A Catania Bianco & Forzese è l’accoppiata non clandestina di un nuovo che avanza nel nome del sempre vivo e vegeto Umberto Scapagnini. E come dimenticare, d’altronde, quei formidabili anni di regno del Napoletano, dal 2000 al 2005, in cui Forzese assessore ai Servizi Sociali si distingueva per l’impareggiabile generosità di cui tanti, non sempre bisognosi, si sono avvalsi. Mentre uno scialava l’altro, Bianco, si scagliava contro nani, puttane e ballerine che avevano trasformato il Comune in un bordello, almeno così diceva. Ora, però, per un beffardo gioco delle coppie si ritrovano stretti stretti Bianco e Forzese, come un sol uomo per tentare la quinta scalata dell’imperatore verso il palazzo stregato. Nella modernissima suite elettorale del centrosinistra, pomposamente e forbitamente definita cabina di regìa, i due potranno scambiarsi sinceri e affettuosi consigli. La coppia politica potrebbe ritrovarsi (suggerimento non richiesto) intendendosi su come riorganizzare i Servizi Sociali dei bei tempi andati: Umbertino Scapagnini, che uomo di mondo lo è sempre stato, sicuramente non ne sarà geloso.

E che ve ne pare, spavento, dell’accoppiata Firrarello-Lombardo? I due vecchi leader, una volta “scannati”, si ritrovano assieme dopo dieci anni: come Dracula che va a braccetto con l’Avis. Diciamo subito che il duetto è squilibrato e se dovessimo usare un linguaggio tradizionale diremmo che il mascolo, colui che regge il gioco insomma, è Giuseppe Firrarello detto Pino. Lui, d’altronde, ha vinto la sfida e così Bronte ha colonizzato Grammichele che ha perso l’Autonomia, ammesso che il concetto avesse ancora un significato. I due sono tornati ziti, per ora solo fora casa: Silvio e Angelino hanno preteso la pace e loro hanno ripreso ad abbracciarsi, seppure ancora solo di nascosto. Si sbracciano ambasciatori e damerini, sensali vecchi e nuovi a fare i pontieri per riunire Pinuzzu e Raffaelluzzu. D’altronde, il fatto è noto, Angeluzzu Lombardo, a muta a muta così non gli venuto difficile, è già passato al Pdl con un manipolo al seguito: e i due capoccia hanno assentito. Come ai vecchi tempi Pino e Raffaele devono stare insieme per spartirsi i Comuni della Provincia: finalmente, senza quei sanguisuga che nella zona di Maletto sono particolarmente voraci.

A Catania, invece, ci hanno messo la croce: non potendosi sbarazzare di Stancanelli per colpa di Pogliese e Musumeci, i due ex nemici dovranno fare pazienza. D’altronde con la vecchiaia, si sa, si diventa più saggi.


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