Falsi agenti Enel porta a porta| Dall'azienda i consigli anti truffa - Live Sicilia

Falsi agenti Enel porta a porta| Dall’azienda i consigli anti truffa

I presunti rappresentanti sfruttano il nome dell'azienda per conquistare la fiducia della vittima, che dopo avere firmato si ritrova con un nuovo contratto attivato. Negli ultimi giorni alcuni finti agenti si sarebbero recati nella zona della stazione centrale. L'Enel: "Chiedete sempre il tesserino di riconoscimento o chiamate il numero verde".

L'ULTIMO CASO REGISTRATO A CEFALù
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PALERMO – Il citofono non suona, ma dietro la porta di casa ci ritrova improvvisamente di fronte a due agenti in giacca e cravatta pronti a proporre nuove offerte. C’è chi non apre nonostante il campanello continui a suonare, c’è chi spalanca la porta e viene travolto da una lista interminabile di presunte promozioni volte al risparmio in bolletta. La maggior parte dei venditori in questione si presenta facendo il nome di un’azienda “familiare”, l’Enel, attraverso la quale tentano di conquistare la fiducia della vittima: si tratta frequentemente di anziani o donne che vivono da sole. Le segnalazioni di truffe che si basano sulla stipulazione di nuovi contratti dell’energia elettrica hanno subito una forte escalation sia in base ai casi registrati dall’Enel stessa, che dalle forze dell’ordine.

Ultimo in ordine di tempo, l’episodio che ha portato all’identificazione di due giovani truffatori, entrati in azione a Cefalù, nel Palermitano: i procacciatori di contratti senza scrupoli avevano approfittato della buona fede degli ignari clienti e a loro insaputa registrano nuovi contratti incamerando le “dovute” commissioni. Le indagini del nucleo investigativo-telematico del Commissariato di Cefalù sono scattate ins eguito alle segnalazioni dei residenti, in particolare di una donna di 72 anni, nella quale abitazione i due complici erano riusciti a farsi mostrare le fatture dela fornitura elettrica. Si sono presentati come rappresentati dell’Enel e si sono “accomodati” in soggiorno, illustrando le varie alternative alla signora.

I due avevano registrato i dati della donna e quelli del figlio, stipulando a loro insaputa due nuovi contratti dalle tariffe salatissime. Ma – come spiegano dall’Enel – i dati non vengono utilizzati dai truffatori soltanto in questo modo. “Il furto d’identità – spiega il responsabile relazioni esterne dell’azienda – è il reato più frequente in casi come questo”. E a dimostrare ciò, c’è l’individuazione, in merito al caso di Cefalù, di un cittadino indiano di 33 anni che aveva utilizzato alcuni dati trafugati per creare falsi account su Ebay e vendere merce che mai avrebbe spedito ai propri acquirenti.

“Ci sono numerosi accorgimenti che gli utenti possono adottare per capire se la truffa è dietro l’angolo – precisa Di Fiore -. Anzitutto, i nostri dipendenti posseggono un tesserino che li identifica e accerta l’appartenenza reale all’Enel, in secondo luogo, è necessario osservare nel dettaglio la documentazione in loro possesso, dove i dati dell’azienda devono essere ben dettagliati e affiancati dal logo originale. Ma non finisce qui – aggiunge – perché per evitare ogni dubbio, il cliente può immediatamente chiamare il numero verde 800.900.860 e verificare che l’agente non sia un truffatore”.

Inoltre, come aggiungono dall’Enel, nel caso di un contratto stipulato in trasparenza, viene automaticamente attivato il servizio “Quality Call”, attraverso il quale l’operatore accerta la veridicità, ma soprattutto la volontà dell’utente di procedere con una nuova attivazione prima che quest’ultima diventi operativa. “Insomma – precisa Di Fiore – se non ci arriva alcuna telefonata dobbiamo preoccuparci, potrebbe esserci sotto qualcosa”. I dubbi, i sospetti e l’aria di truffa, negli ultimi giorni, hanno d’altronde sfiorato numerosi palermitani che si sono trovati faccia a faccia con presunti rappresentanti. “Utilizzare il nome dell’Enel – sottolineano dall’azienda – vuol dire tentare un approccio familiare con l’utente, ma spesso si tratta di società terze o completamente diverse dalla nostra. Prima di firmare, consigliamo a tutti di essere prudenti”.

“Io lo sono stata – racconta una studentessa che vive nella zona di via Oreto – e dopo non aver firmato nulla, ora mi rivogerò ai carabinieri. E’ assurdo – dice – che i due agenti siano praticamente entrati in casa mia senza farmi fiatare. Ho aperto la porta, ma loro hanno insistito per parlarmi delle alternative al mio contratto, pur notando il mio palese disinteresse. Ero da sola in casa – aggiunge – devo riconoscere di avere avuto paura”. Un’esperienza simile è stata vissuta dai residenti di un condominio che si trova nei pressi della stazione centrale:

“Hanno bussato alla porta di ogni piano – racconta Emanuela Bonaccorso, casalinga – e nonostante nessuno gli aprisse, hanno tentato più volte. Io ho visto dallo spioncino due uomini, non mi sono fidata perché non avevano citofonato. Si sono praticamente intrufolati nel palazzo. L’indomani, mia nipote, che abita als econdo piano, mi ha raccontato che le erano state proposte delle tariffe vantaggiose con l’attivazione di una nuova utenza. Lei ha detto loro che doveva pensarci, ma soltanto perché si è intimorita. Erano insistenti, volevano vedere i suoi documenti. Per fortuna hanno alla fine desistito e li ha invitati ad uscire”.


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