Cgil ancora senza segretario |Il sindacato non trova la quadra - Live Sicilia

Cgil ancora senza segretario |Il sindacato non trova la quadra

Da mesi, dopo le dimissioni di Mariella Maggio diventata deputata regionale, il sindacato deve eleggere il nuovo segretario regionale. Ma i veti incrociati hanno bloccato tutto

PALERMO – Un “galleggiamento” che va avanti da mesi quello della Cgil Sicilia retta pro tempore da Ferruccio Donato ma che ancora ad oggi non ha trovato la quadra sul nuovo segretario regionale. Un navigare a vista che non piace all’interno del sindacato stesso, in alcuni casi, tradendo malesseri e spaccature e riportando sul campo l’annoso tema dell’autonomia del sindacato dalla politica ma anche e sopratutto della sua progettualità. La candidatura di Maurizio Calà, attuale segretario della Cgil di Palermo, proposta dalla segreteria nazionale è stata bocciata dall’assemblea dei 105 delegati tra rappresentanti delle dieci Camere del Lavoro e quelli delle categorie dei lavoratori attivi e dei pensionati.

Fino a questo momento non è stata trovata compattezza ed unità nella ricerca del successore di Mariella Maggio eletta deputato regionale nel listino del presidente della Regione Rosario Crocetta. Ma sul perché e le ragioni di tempi così lunghi per la scelta di un rappresentante c’è chi non nasconde amarezza e prova a spiegare le ragioni di sette mesi di attesa: “E’ chiaro che ci sono stati dei problemi – racconta a Live Sicilia una fonte interna al sindacato – . E’ da fine settembre che non abbiamo un segretario, proprio in un momento così difficile dal punto di vista economico, sta mancando un interlocutore autorevole nelle questioni e nelle emergenze che abbiamo di fronte. Le ragioni? Secondo me sono di natura politica e vanno ricercate nei rapporti con il Pd siciliano, divenuti talmente stretti da mettere a repentaglio la stessa autonomia del sindacato. Si è provato a marginalizzare questo rapporto tentando di trovare una condizione di autonomia ma non ci siamo riusciti. C’è stato uno scontro duro ci si è divisi tra Calà che poteva essere la candidatura capace di garantire maggiore autonomia dalla politica fortemente voluta dalla segreteria nazionale e Angelo Villari molto vicino agli ambienti del Partito Democratico. Anche se, parliamoci chiaro, la presenza del Pd all’interno del sindacato rimane sempre comunque molto forte. Magari Calà avrebbe potuto garantire maggiore indipendenza”. Anche la presenza di due ex sindacalisti nelle file di governo e Parlamento “non ci ha aiutato certamente – continua -. Ma sono scelte maturate all’interno dello stesso sindacato che indicando due esponenti ha voluto tentare di dare un indirizzo diverso proprio al Partito Democratico regionale che non ha convinto moltissimo, sopratutto per i suoi precedenti di appoggio al Governo Lombardo”. Ma le voci non sono comunque all’unisono e magari proprio dalla base c’è chi è più prudente e parla di “normale dialettica” pur ammettendo e sottolineando i tempi lunghi per trovare una quadra sulla vicenda mette in risalto l’aspetto positivo del confronto vero all’interno del sindacato.

Sulla stessa lunghezza d’onda le opinioni di chi, da sempre dentro il sindacato, definisce questo dibattito comunque “positivo”: “ Si sta sviluppando un dibattito interno in cui occorre trovare un equilibrio di opinioni – spiega Carmelo Di Liberto attuale segretario regionale della Filctem Cgil -. I punti qualificanti per un nuovo segretario non possono prescindere dal rilancio dell’azione politica del sindacato visto che in Sicilia non abbiamo di fronte alcun progetto di sviluppo. In secondo luogo non si può trascurare un processo di rinnovamento che certamente non c’entra nulla con il ringiovanimento anagrafico ed infine la Cgil deve superare la difficoltà a saper parlare con gli ultimi dal punto di vista sociale. Per ultimi intendo tutte quelle fasce sociali per le quali i contratti esistenti non offrono alcuna tutela e risposta, dove il sindacato è sconosciuto e in alcuni casi sta perfino diventando nemico”.


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