Cefop, il fallimento è vicino | Altri 620 lavoratori rischiano - Live Sicilia

Cefop, il fallimento è vicino | Altri 620 lavoratori rischiano

I commissari dell'ente hanno scritto al Presidente Crocetta e al Ministero per lo Sviluppo economico: "La decisione di revocare l'Avviso 20 compromette il nostro piano industriale. Se il governo conferma questa scelta, non possiamo fare altro che portare i libri in tribunale".

caos formazione
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PALERMO – Lo stop all’Avviso 20 rischia di creare, in un colpo solo, 620 nuovi disoccupati. L’allarme giunge da Roma, dove si sono riuniti, ieri, i tre commissari straordinari del Cefop, uno dei più grossi enti di Formazione siciliani. Bartolo Antoniolli, Giuseppe Benedetto e Ciro Falanga hanno già, a dire il vero, scritto al presidente della Regione Rosario Crocetta e al Ministero dello Sviluppo economico che li ha scelti per risanare l’ente. E nelle righe firmate dai tre amministratori giudiziari, il concetto è molto chiaro: “Abbiamo fatto tutto il possibile per salvare il Cefop. Ma se, come ha annunciato, il governatore Crocetta stopperà l’Avviso 20, non avremo altra scelta: dovremo portare i libri in tribunale”. In una parola: fallimento. E in due parole: lavoratori licenziati.

E sono tanti quelli rimasti dopo un primo dimagrimento dell’ente, passato da 970 a 620 dipendenti. Tagli necessari a tenere in piedi il Cefop, e a stilare il piano industriale che ha consentito all’ente di recuperare il Durc, che era stato negato in passato oltre all’accreditamento e ai fondi per il Prof 2011 prima, e per l’Avviso 20, dopo. Ma proprio quel piano, spiegano i commissari, consentiva all’ente di poter contare su finanziamenti triennali. E su quella base il Cefop è in qualche modo rinato. Salvato, insomma, dal disastro, e prossimo a essere rilanciato sul mercato. “Ma adesso – spiegano i commissari – chi vuole che se lo prenda, il Cefop?”. Chi acquisterà mai, insomma, un ente che improvvisamente si trova “senza futuro”?

Una doccia gelata, dopo l’annuncio del governo di quaranta giorni fa: “”Abbiamo trovato la soluzione per i lavoratori del Cefop licenziati“ avevano fatto sapere il 20 febbraio scorso, attraverso una nota congiunta, il presidente Rosario Crocetta, e gli assessori Nelli Scilabra ed Ester Bonafede al termine di due tavoli tecnici con gli stessi lavoratori e i commissari dell’Ente di Formazione professionale. “Ci siamo attivati da subito – si leggeva in quella nota – per risolvere l’ennesima emergenza sociale della nostra regione e siamo riusciti ad individuare un percorso di reinserimento dei 350 lavoratori licenziati. I commissari dell’Ente revochino i provvedimenti di licenziamento”. Ma pochi giorni dopo, ecco anche l’annuncio dello stop all’Avviso 20. Che ha cambiato le carte in tavola.

“Qualcuno non ha capito – spiegano i commissari – che la situazione del Cefop è diversa da quella degli altri enti, visto che si trova in amministrazione giudiziaria. E il nostro compito, stando alla legge, si esaurirà il 18 settembre prossimo. Ecco, appena cinque mesi prima di quella scadenza, veniamo a sapere che cambia tutto. A questo punto, non credo che avremo altra scelta che quella di portare i libri in tribunale”. Insomma, come detto, il rischio concreto è quello del fallimento. “Il ministero – aggiungono i commissari – sta seguendo da vicino la vicenda Cefop. E la preoccupazione è tanta. Anche se, a fronte degli annunci alla stampa, non abbiamo ancora ricevuto da parte del governo siciliano nessuna informazione ufficiale rispetto allo stop dell’Avviso 20”. Ma il rischio che, dopo due anni, il lavoro dei tre commissari finisca per essere vanificato è grande.

“Sarebbe una beffa – commentano – ma a questo proposito vorremo chiarire una questione: è stato scritto di nostri stipendi astronomici. Finora abbiamo ricevuto, in due anni, cifre che oscillano tra i dieci e i cinquantamila euro. Non capisco perché qualcuno si diverta ancora a gridare allo scandalo”. Ma questo è un problema relativo. Il Cefop è vicino al fallimento. E 620 lavoratori sono già col fiato sospeso.


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