Di Pietro: "Fiducia a Orlando | Nessuna frattura nell'Idv" - Live Sicilia

Di Pietro: “Fiducia a Orlando | Nessuna frattura nell’Idv”

L'ex magistrato fuga le ombre sul futuro del proprio partito e sul rapporto con la corrente che fa capo al sindaco di Palermo, a cui riconosce visioni diverse dalle proprie e apre alle primarie per scegliere il nuovo segretario nazionale del partito. Intanto gli orlandiani scrivono ai vertici del movimento invocando il cambiamento.

il leader dimissionario di Idv
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PALERMO – “Mi riconosco totalmente nel voto a Leoluca Orlando e per quanto mi riguarda faremo il possibile per garantire la maggioranza di governo a Palermo. All’interno di Italia dei Valori non c’è alcuna scissione, non ci sono correnti nè la mia presenza qui vuole essere una sfida a Luca, che è un amico e che saluto. Non abbiamo intenzione di dividerci”. Antonio Di Pietro prova a spazzare via le nubi addensatesi sul futuro della sua creatura, che diverse voci volevano a un passo dallo scioglimento dopo che il sindaco di Palermo e diversi altri esponenti dell’Idv hanno impresso una forte spinta all’azione di rinnovamento del partito presentando al direttivo nazionale un documento che ai più era sembrato un vero e proprio guanto di sfida.

Lo fa a margine del direttivo siciliano del partito tenutosi oggi all’Hotel delle Palme, a Palermo. Una riunione molto attesa, necessaria anche per capire gli umori all’interno della maggioranza del Consiglio comunale del capoluogo, che molti vorrebbero in crisi proprio a causa delle divergenze di opinione tra “dipietristi” e “orlandiani”.

Ma il leader nazinoale smentisce qualunque frattura: “Saluto i cosiddetti orlandiani – aggiunge Di Pietro –, ma sappiate che siamo tutti una famiglia. Anche Luca, che ho sentito fino a ieri, come me e come tutta l’Idv, sente l’esigenza di un ricambio generazionale della nostra classe dirigente, di un rilancio del partito e di una ripresa del dialogo all’interno della coalizione di centrosinistra, all’insegna della famosa foto di Vasto. Ho già girato tutto il territorio italiano per incontrare i nostri iscritti e le nostre sezioni locali e individuare insieme il percorso comune necessario in vista del congresso nazionale di giugno. Per questo, se sono qui, non è per una sfida a Orlando ma per parlare con gli esponenti del mio partito e per incontrare il presidente Crocetta”.

L’intenzione di Di Pietro è quella di dare nuova linfa all’Idv attingendo alle forze della sinistra moderata e, perchè no, stringendo un legame anche con il Megafono del governatore siciliano: “Sono qui solo per un saluto a Crocetta, niente di più”, è il suo asciutto commento. Sarà, ma il rimpianto per la mancata alleanza in occasione delle elezioni è ancora vivo: “Se il Pd ci avesse ascoltato ora avremmo una maggioranza solida al governo del Paese. Il messaggio dell’elettorato è chiaro, è il momento di cambiare. Al congresso di giugno mi presenterò da presidente dimissionario, aboliremo la figura del presidente e faremo sì che tutti gli organi direttivi siano eletti dalla base, magari anche con le primarie. Largo ai giovani. Io tornerò a fare il militante e a raccogliere firme sui banchetti, magari per qualche altro referendum”.

Ma proprio sul destino di Italia dei Valori si sarebbero create le maggiori divisioni tra i lealisti a Di Pietro e i fedeli a Orlando: “È vero – conferma l’ex magistrato –, Orlando ha espresso valutazioni diverse sui prossimi passi da fare. Ma ci sono anche molte idee comuni. Se Orlando parla con Renzi, per esempio, dove sarebbe il distacco? Noi abbiamo votato Renzi come grande elettore… Se un giorno Luca farà parte di un’altra formazione politica, questa rientrerà comunque nell’alveo di quell’alleanza di centrosinistra che ruota attorno al Pd. Ma, ripeto, non c’è nessuna rottura. È possibile che prima ci accusavano, a torto, di essere un partito monolitico e personalista – conclude Di Pietro – e adesso che c’è un dibattito interno non va bene neppure? Per me Idv sta dando segno di grande maturità politica”.

Non ci sarebbero correnti nè scissioni in vista, dunque. Ma certamente le voci difformi all’interno dell’Idv non mancano. La conferma arriva direttamente dal segretario provinciale Pippo Russo, assente all’Hotel delle Palme, come pure Orlando e l’ex senatore Fabio Giambrone. Per il segretario “in questo momento c’è un forte dibattito tra chi vuole percorrere la vecchia strada dei congressi, delle tessere e delle correnti, come il nostro responsabile nazionale degli enti locali Ignazio Messina, e chi invece cerca strade nuove, più adeguate alle esigenze dei cittadini, che vanno coinvolti maggiormente”.

 E, quasi a sottolineare la volontà di cambiamento espressa dalla parte “orlandiana”, ufficializzandone, di fatto, l’esistenza, è stato prodotto un documento firmato da diversi esponenti del partito, che vuole essere “un appello al partito perchè si cambi strada, l’attuale sa troppo di vecchio. Bisogna andare nella direzione delle primarie, di un rinnovamento profondo. Se il presidente oggi ha parlato di primarie, significa che sta iniziando ad ascoltarci. Intanto proseguiremo il lavoro in vista della Rete 2018”. Il primo firmatario del documento è proprio il sindaco del capoluogo siciliano.

 

 


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