Un bilancio pieno di tagli | Non per il Presidente - Live Sicilia

Un bilancio pieno di tagli | Non per il Presidente

La nota di variazione non risparmia nessuno: scendono anche gli stanziamenti per le vittime di mafia e del racket, quelli per gli specializzandi in medicina, quelli per l'edilizia popolare. Ma aumentano le uscite per i consulenti del governatore e per la rappresentanza.

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PALERMO – Le cifre vanno prese con le pinze. Oggi, più che mai. Perché la Finanziaria, attesa tra stasera e domattina dovrebbe mitigare gli effetti di un bilancio che somiglia a un “massacro”. Nei confronti, soprattutto delle fasce deboli. Un intervento massiccio nei confronti delle voci che rappresentano il variegato mondo dell’”assistenza”. Ma le forbici e le tenaglie del governo sono intervenute un po’ in tutti i settori. Dalle scuole ai teatri, dalla protezione civile all’agricoltura. Tagli che probabilmente creeranno qualche imbarazzo a Palazzo dei Normanni. Dove il malumore è già alto: dalla Prima commissione ai deputati di opposizione già si sono levate le lamentele contro la tempistica della presentazione dei documenti contabili e anche sul merito (“una macelleria sociale” fa notare qualcuno). Intanto, nel pomeriggio, il presidente Crocetta, insieme all’assessore all’Economia Luca Bianchi incontreranno i presidenti delle Commissioni per fissare una road map per l’esame e l’approvazione di bilancio e Finanziaria. Un cammino che è già diventata una corsa. Contro il tempo. E già si ipotizza il giorno in cui i testi potranno giungere in Aula: i giorni buoni potrebbero essere quelli compresi tra il 25 e il 27 aprile.

Le spese del presidente
Intanto, però, ecco filtrare le prima contraddizioni di un bilancio “lacrime e sangue” forse persino al di là del previsto. Sacrifici, insomma, ma non per tutti. Crescono, infatti, le spese, rispetto alla precedente bozza di bilancio, della Presidenza della Regione. Solo per i gabinetti e gli uffici alle dirette dipendenze del governatore, la spesa si impenna dai 343 agli oltre 2,4 milioni di euro. La maggior parte dei quali dovute allo stanziamento di quasi due milioni per “la pubblicizzazione e la pubblicazione di argomenti riguardanti la Regione siciliana”. Ma crescono (da 5 a 25 mila euro) le spese per pareri, studi e incarichi speciali, spuntano 50 mila euro per la “propaganda dell’autonomia”, aumentano le uscite per i consulenti del Presidente (da 70 a 100 mila euro), così come quelle per il cerimoniale (da 150 a 700 mila euro). La nota di variazione prevede addirittura il raddoppio (da 50 a 100 mila euro) del capitolo riferito ai cosiddetti Fondi riservati. Crescono anche le spese per le missioni della scorta del presidente (da 222 a 300 mila euro), ma in compenso scendono quelle per i viaggi del governatore (da 100 a 65 mila euro).

Confermato il taglio del finanziamento alla ditta Lauricella, che finora ha gestito il Parco d’Orleans (quello degli ormai celebri “uccelli in affitto”): scompare infatti lo stanziamento da 284 mila euro. Tagli anche alle borse di studio del Cerisdi (altri 150 mila euro). Ma soprattutto, massicce le riduzioni degli stanziamenti alla Protezione civile per la gestione degli eventi calamitosi: tagliati 5,3 milioni di euro.

Tagli a Irsap e Crias
Insomma, i tagli non risparmiano alcun assessorato. E al di là delle riduzioni delle spese di funzionamento, dall’importante significato simbolico, ma un po’ meno rispetto a quello “monetario”, gli interventi più “massicci” sono altri. Alle Attività produttive, ad esempio, rispetto alla bozza di bilancio presentata dal governo alcune settimane fa, ecco nuovi tagli per i capitoli riguardanti i “bacini zolfiferi siciliani” (altri 6,7 milioni), quelli cui corrispondono i funzionamenti di alcuni enti come Azasi, Espi ed Ems. Tagli di altri 5 milioni per i dipendenti della Resais. Scendono da un milione a 315 mila euro i contributi alle “associazioni di rappresentanza e tutela del movimento cooperativistico”, e di altri 6oo mila euro quelli per i centri di assistenza alle imprese cooperative”. Ridotti da 15 a 5 milioni i contributi all’Irsap, l’ente sorto dallo scioglimento delle Asi, e da 10 a 3 milioni il fondo istituito presso il Crias per le agevolazioni per l’artigianato siciliano. Ma quantomeno, in questo caso, l’assessore Vancheri ha dato il buon esempio: scendono da 40 a 20 mila euro le spese per i suoi viaggi. E di diecimila quelle per i consulenti.

Meno soldi ai musei
Sanguinosi i tagli dell’assessorato ai Beni culturali, guidato dal fresco assessore Maria Rita Sgarlata. Nonostante sia stato previsto un aumento delle spese per utenze e servizi di pulizia di quasi 2 milioni di euro. Insomma, scendono gli stanziamenti per le Soprintendenze (da 4 a 3,4 milioni), per i musei regionali (da da 1,708 a 1,3 milioni di euro), per gli enti morali ed ecclesiastici per la “riparazione ed il restauro di strumenti musicali antichi” (da 250 mila a 84 mila euro), tagliato anche il contributo al Museo regionale di arte moderna e contemporanea (da 300 a 100 mila euro).

All’Energia, l’assessore Nicolò Marino ha portato da 9 a 32 mila euro, rispetto alla prima bozza di bilancio deel governo, la spesa per esperti e consulenti. Azzerato il Fondo di rotazione in favore delle società degli Ato in difficoltà finanziarie (un taglio da 45 milioni). Ridotte, e di molto, anche le poste per gli interventi nelle zone colpite da eventi calamitosi (da un miliardo a meno di 340 mila euro). Stesso taglio è previsto per le città che si trovano in uno stato di calamità naturale a causa dell’emergenza rifiuti.

Assistenza e beneficenza
I tagli più dolorosi, però, sono probabilmente quelli riferibili all’assessorato della Famiglia e del lavoro. Sono stati ridotti, rispetto alla precedente bozza di bilancio, infatti, i “sussidi alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza erette in enti morali” (da 200 a 67 mila euro), gli “interventi in materia di pubblica beneficenza e assistenza” (da 279 a 93 mila), i “contribui da erogare alle famiglie meno abbienti per la tutela della maternità e della vita nascente” (da 500 a 167 mila). Addirittura azzerato, rispetto ai 300 mila euro iniziali, il capitolo che fa riferimento a “consultori, istituzioni scolastiche e oratori”.

A sorpresa, tagli anche nei capitoli riguardanti le vittime del racket o della mafia. Scende da 100 a 34 mila euro il “fondo di solidarietà per le vittime di richieste estorsive”, scendono i contributi alle associazioni antiracket (da 117 a 39 mila), quelli destinati agli “orfani delle vittime della mafia” (da 58 a 20 mila euro) e quelli destinati all’assunzione degli stessi familiari delle vittime nella pubblica amministrazione (da 365 a 122 mila). Scendono, per restare nell’ambito dei contributi alle vittime della mafia, i contributi “una tantum” in favore degli imprenditori danneggiati da Cosa nostra, e scende anche lo stanziamento per il Fondo destinato alla costituzione di parte civile nei processi contro la mafia (da 312 a 104 mila).

Scuole e Università
Non mancano i tagli a scuole e Università. Scende a tre milioni il contributo alle scuole dell’infanzia paritarie, a 4 milioni (taglio ulteriore di circa 700 mila euro) quello per le scuole elementari paritarie. Tagli anche ai fondi per l’attivazione di laboratori nelle scuole sui temi della “legalità, etica pubblica ed educazione civica” , mentre viene quasi azzerato (da 141 a 47 mila euro) il contributo per l’”Istituto regionale per l’integrazione dei diversamente abili”. Ridotte anche le poste in bilancio destinate all’acquisto di materiale didattico in scuole e università (da 1 milione a 334 mila euro), mentre un’ulteriore sforbiciata, dopo quella degli ultimi anni attende gli Ersu: dai 16,8 milioni previsti nella prima bozza del bilancio a 11,2 milioni stanziati dopo la variazione. Scende anche il contributo per la Kore di Enna: da 2 milioni a 667 mila euro, così come per i Consorzi universitari costituiti in ambito provinciale (taglio di 1,66 milioni a fronte di uno stanziamento iniziale di 2,5 milioni).

Case popolari
Tagli pesanti anche alle Infrastrutture. Interventi che probabilmente faranno molto discutere: sono stati infatti azzerati i capitoli di bilancio che prevedevano uno stanziamento di 21 milioni di euro per i “contributi di edilizia agevolata e convenzionata” (oltre al taglio di 666 mila euro per i lavori di completamento e riparazione degli alloggi popolari). Azzerato anche il capitolo, da 39 milioni, per la “riqualificazione del settore del trasporto merci”.

Scendono le spese per gli affitti, meno fondi ai Confidi
All’Economia crescono le spese per le missioni dei componenti l’ufficio di gabinetto di Luca Bianchi, ma in compenso scendono quelle per i viaggi dello stesso assessore. Tagli anche per gli stipendi del personale comandato (da 886 a 443 mila) , per le utenze e servizi (Altri 114 mila euro) e per gli affitti (da 40 a 38 milioni di euro). Confermato il taglio da dieci milioni di euro destinato all’Assemblea regionale siciliana, mentre “scompaiono” i due fondi da 100 milioni l’uno, destinati a fronteggiare gli effetti dell’eliminazione dei residui attivi “fantasma” e quello per la “salvaguardia degli equilibri di bilancio”. Due fondi “paracadute”, come aveva annunciato settimane addietro lo stesso Bianchi, che potrebbero essere ripristinati in Finanziaria. Scendono anche (da 1,5 milioni a 100 mila euro) i contributi per l’adesione a organismi ultraregionali e quelli per i Confidi (da 6 a 2 milioni di euro).

Esa e Consorzi di bonifica: si taglia
L’assessore Cartabellotta non si è commosso: e tra i tagli in bilancio riferiti al suo assessorato, quello dell’Agricoltura, figurano anche quelli nei confronti dell’Istituto Vite e vino, da lui diretto per anni. Tagli che ammontano, complessivamente, a oltre 4 milioni e mezzo. Mentre la riduzione più corposa è quella che riguarderà i Consorzi di bonifica (da 27 a 9 milioni). Massiccia la riduzione dello stanziamento per l’Esa, ente per il quale l’opposizione ha chiesto lo scioglimento. Intanto, ecco un taglio da 17,2 a 5,4 milioni di euro. Scende di oltre un milione il contributo per l’Istituto di incremento ippico, e quello per il Consorzio per la ricerca sulla filiera lattiero casearia. Mentre i tagli per la manutenzione dei boschi e per i servizi di prevenzione antincendio ammontano complessivamente a 50 milioni.

All’assessorato alla Sanità, le maggiori riduzioni riguardano l’assai discusso capitolo dei “comandati” (lo stanziamento è dimezzato rispetto agli iniziali 2,7 milioni), i vitalizi per i malati gravi di talassemia (da 9,7 a poco più di 3 milioni), ma soprattutto, e l’intervento fa già molto discutere, ecco un taglio alle borse di studio per gli specializzandi nelle facoltà di Medicina: da 15 ad appena 5 milioni di euro. AL Territorio, tagliati 8 milioni all’Arpa (dai 12 previsti nella prima bozza di bilancio) e addirittura dieci milioni agli enti parco.

Mentre al Turismo i tagli non risparmiano i teatri: quasi 1,5 milioni allo Stabile di Catania (dai 2,2 iniziali), 7,8 milioni al Bellini (dagli 11,7 iniziali), 2,6 milioni al “Vittorio Emanuele” di Messina (dai 4 stanziati in precedenza), sei milioni su nove tagliati all’Orchestra sinfonica siciliana, e 4,7 milioni di euro sui 7,1 iniziali al Massimo di Palermo. Ma l’impressione è, per restare in ambito teatrale, di trovarsi ancora al prologo di uno spettacolo lungo, e denso di colpi di scena.


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