La Finanziaria ancora non c'è| I deputati: "Siamo preoccupati" - Live Sicilia

La Finanziaria ancora non c’è| I deputati: “Siamo preoccupati”

Toto Cordaro

Era atteso per ieri, poi per questa mattina, ma il documento contabile non è ancora giunto alle Commissioni di merito dell'Ars. E in Aula scoppia la polemica contro il governo, assente alla seduta.

I nodi del bilancio
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PALERMO – Ieri sera, sembrava tutto pronto. Il testo della Finanziaria sembrava chiuso, in procinto di essere finalmente trasmesso alle Commissioni di merito. L’assicurazione giungeva anche dall’assessore all’Economia Luca Bianchi, che proprio ieri, nel tardo pomeriggio, ha anche fissato, col presidente dell’Ars Ardizzone le tappe di avvicinamento all’approvazione del bilancio. Ma la prima, di queste tappe, è “saltata”. La Finanziaria, attesa già stamattina all’Ars non è ancora arrivata. Le Commissioni, inizialmente convocate per la mattina, sono state via via posticipate. E il testo non è giunto nemmeno prima che iniziasse la seduta d’Aula, fissata per le 16. Una seduta alla quale il governo non si è presentato. Scatenando la protesta dell’opposizione: “Assenza grave, e preoccupante”.

Insomma, è una lunga attesa. Che potrebbe, stando alle ultime indiscrezioni raccolte a Palazzo dei Normanni, interrompersi solo stasera. Del resto, quest’anno più che mai, la Finanziaria rappresenterà il vero bilancio della Regione. E in effetti, il testo si preannuncia molto corposo. Si parla di circa 80 articoli. Che verranno, a loro volta, emendati e sub emendati. Un lavoraccio.

Qualcosa, sul contenuto della Finanziaria, trapela. Ma è davvero poco. Dovrebbero trovarsi lì, ad esempio, dei finanziamenti per i teatri, la famosa “tabella H”, dove molti deputati stanno provando a reinserire il Crisdi, mentre non ci sarà il ticket sanitario da un euro, annunciato da Bianchi ma ‘bocciato’ dalla Commissione Sanità. Resta in piedi, invece, il ticket per le degenze, rivolto ai pazienti dai redditi più alti. Inoltre, ecco 20 milioni per la moratoria sui debiti delle piccole imprese: il governo insomma anticiperà le somme dei debiti rateizzati per un anno. Anche se l’Udc ha annunciato che chiederà di rimpolpare il capitolo di spesa di almeno altri 15 milioni di euro.

Indiscrezioni, dicevamo. Visto che oggi nemmeno i “big” dell’Ars conoscono molti dettagli in più del documento. Così, la giornata di oggi ha finito per trasformarsi in una lunga attesa. Fino alla seduta d’Aula, dove sono piovute le critiche dei (pochi) deputati presenti. Deputati che hanno puntato l’indice contro l’assenza del governatore Crocetta e del governo.

“Era così necessaria all’elezione per il presidente della Repubblica – ha affondato il deputato Pdl Vincenzo Vinciullo – la presenza dei presidenti Crocetta e Ardizzone? Forse è il caso che l’Ars lavori anche sabato, domenica e il 25 aprile. La Sicilia non ha bisogno di un parlamento che va in ferie. Certo, non posso non sottolineare – ha aggiunto – che alcuni assessori del governo Crocetta sono degli assenti cronici. Lo hanno notato anche gli esponenti della maggioranza. Nemmeno di fronte a smentite pubbliche contro l’operato del governo, come quello dell’ex dg Ludovico Albert il governo gli esponenti del governo hanno pensato bene di presentarsi in commissione”. “Questo governo – l’attacco di Nino D’Asero (Pdl) –è andato avanti attraverso i proclami, gli annunci, e una certa ‘arroganza istituzionale’”.

“Nessuno mi chieda di essere responsabile – la critica del deputato Pdl Salvino Caputo – se il governo non lo è per primo. Questo parlamento è sempre più mortificato. Siamo ostaggio del governo. Ci presentiamo in Commissione, e ci dicono che non c’è il documento finanziario. Così, rimandiamo all’indomani mattina, poi al pomeriggio, poi alla sera. Questo governo dovrebbe dire la prima cosa seria di questi mesi: che non è capace di allestire un documento contabile. La bozza di bilancio contiene solo una serie di tagli impressionanti che metterà la Sicilia ‘a ferro e fuoco’. Questo governo ha fallito prima ancora di iniziare”.

“Si chieda almeno a Bianchi – ha detto il capogruppo del Pid Toto Cordaro – di presentarsi per dieci minuti in ogni commissione. C’è il rischio che un atto che potrebbe apparire di ‘buona politica’, si trasformi in qualcosa di molto simile a quello che abbiamo contrastato per quattro anni durante il governo Lombardo. Speriamo di non doverci ridurre ad approvare il bilancio il 30 aprile”. E preoccupato è anche il capogruppo dei grillini: “Avere il bilancio e non avere la Finanziaria – ha detto Giancarlo Cancelleri – significa avere in mano una macchina di cui non conosciamo il funzionamento e sprovvista del libretto di istruzioni. Qui non si sta giocando. In Commissione si convocano audizioni e gli assessori non si presentano. Tutto questo non è possibile. La prossima volta il bilancio arrivi nei tempi consoni di un’amministrazione che voglia definirsi tale. Cioè entro dicembre”. Preoccupazioni condivise da Antonio Venturino, vicepresidente dell’Ars, che oggi ha sostituito il presidente Ardizzone, a Roma per l’elezione del Capo dello Stato: “E’ triste – ha detto – che questa assemblea si debba sempre ridurre a lavorare all’ultimo momento, col rischio di commettere degli errori”. La seduta s’è chiusa, quindi. Appuntamento in Aula per giorno 24. Prima di allora, le Commissioni dovranno lavorare febbrilmente ai documenti contabili. Ma intanto, attendono ancora l’arrivo della Finanziaria.


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