Interrogato Coco, il difensore:| "Chiederemo perizia psicologica" - Live Sicilia

Interrogato Coco, il difensore:| “Chiederemo perizia psicologica”

Il Giudice per le Indagini preliminari ha ascoltato le dichiarazioni di Giorgio Coco, il giovane in stato di fermo per aver strangolato la madre e poi averla seppelita nelle campagne di Nicolosi. La difesa sta preparando la richiesta per chiedere una consulenza per verificare la sua capacità di intendere e di volere. Il drammatico saluto di una collega di Lucia Maria Garra. LA CRONACA DEL DELITTO.

Ha strangolato la madre
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CATANIA – Silenzio stampa. La famiglia di Giorgio Coco ha scelto di non parlare con i giornalisti, una decisione che non stupisce visto i contorni drammatici di un delitto che ha come protagonista un figlio che uccide la donna che gli ha donato la vita. Maria Lucia Carra è stata trovata martedì sera nella pineta di Nicolosi, vestita solo con la biancheria intima e ricoperta di foglie secche. Nessun segno di violenza, solo le impronte delle mani sul collo, quelle di Giorgio che sabato sera hanno stretto così forte fino a uccidere.

Coco, 25 anni, è stato ascoltato dal Gip Fabio Di Giacomo per l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Piazza Lanza alla presenza del Pm e del difensore. Massimo riserbo sulle dichiarazioni rese dal giovane al magistrato. In attesa della convalida del fermo, la difesa sta avviando l’iter per la richiesta da presentare al Tribunale per fissare un incidente probatorio per una perizia psicologica del giovane, in modo da verificare la sua capacità di intendere e di volere.

Il giovane, che viveva con la madre in un’appartamento di San Giovanni la Punta da quando i genitori si erano separati, – si è appreso da fonti giudiziarie – soffre di alcuni disturbi mentali e da tempo assume psicofarmaci.

Una tragedia, quella di Lucia e Giorgio, che ha colpito il cuore della comunità di San Giovanni La Punta ma soprattutto ha ferito l’anima di alcune colleghe della 58enne. Per capire il cordoglio pubblichiamo una lettera inviata alla redazione:

Ricordo la collega Lucia, la sua “protesta” per la mortificazione professionale che subiva in un sistema della Formazione Professionale che non premia le competenze bensì le conoscenze. Ho appreso, stamattina, che Lucia subiva un’ulteriore mortificazione sul versante affettivo per le problematiche psichiche del figlio. Conosco, per vissuto personale, la sua mortificazione sul versante economico perchè non percepiva lo stipendio da oltre sedici mesi.

Dopo i suicidi degli imprenditori, le morti per disperazione dei lavoratori licenziati, esodati, disoccupati, registriamo il primo morto nel settore della Formazione Professionale. Muoiono per primi i più fragili emotivamente, affettivamente, familiarmente, economicamente; muoiono le donne.

Certo la collega Lucia avrebbe potuto fronteggiare meglio la sua difficile situazione familiare se fosse stata meno sola e più serena almeno sul versante economico. La Dott.ssa Maria Lucia Garra era impiegata presso l’En.A.I.P. As.A.Form Siclia ed applicata ai Servizi per l’Impiego.

Assessore Bonafede, Lei si ricorda che i Servizi per l’Impiego sono sotto la sua responsabilità? Lei in tutto questo lunghissimo periodo di disagio della Formazione Professionale, dov’è?

Ciao Lucia, con stima, la tua collega

Dott.ssa Alessandra Tedesco

LA CRONACA DEL DELITTO


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