L’istruttrice del Comune: |“Puglisi Cosentino in regola” - Live Sicilia

L’istruttrice del Comune: |“Puglisi Cosentino in regola”

Continuano le deposizioni nel processo a carico di Salvatore Puglisi Cosentino, del progettista Santo Catalano e dei burocrati Salvatore Buscemi e Francesco Impellizzeri. A maggio la parola passa ai Pm.

Processo Puglisi Cosentino
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CATANIA – “Ci siamo limitati ad istruire la pratica, secondo quanto indicato dal capo Area”. Lo ha detto ieri, dinanzi ai giudici della Terza sezione penale, l’istruttrice amministrativa del Comune di San Gregorio Sebastianina Messina, chiamata ad esame dai difensori di Salvatore Buscemi, responsabile della pratica di lottizzazione per il Comune di San Gregorio e imputato per abuso d’ufficio e per concorso in lottizzazione abusiva insieme a Salvatore Puglisi Cosentino, al progettista e direttore dei lavori di “Sofocle s.r.l” Santo Catalano e a Francesco Impellizzeri, dirigente della Provincia regionale.

Sotto i riflettori è tornato l’affare per la realizzazione del “centro Intrattenimenti” ai piedi del monte “Catira”, a poca distanza dallo svincolo autostradale del Comune etneo. Il Pm Alessandra Chiavegatti, specialista della Procura etnea per i reati contro la pubblica amministrazione, vuole approfondire le procedure per la lottizzazione seguite dall’impresa di Puglisi Cosentino. Un tema che, nell’esame dei testi, ha finito per produrre un raffronto obbligato con un’altra lottizzazione messa in cantiere qualche anno prima nella stessa area. “Per la lottizzazione Virco- ha detto la Messina- abbiamo agito per la prima volta nella fattispecie di cui all’art. 15 della legge regionale 71 del 1978 in materia urbanistica”. Proprio la “Virco spa”, azienda del gruppo Virlinzi, aveva avviato l’iter per la realizzazione di un centro commerciale, ma l’opera non andò in porto e ora al suo posto c’è un’amplissima area sbancata. “La stessa procedura- ha ripetuto il teste- è stata adottata di lì a poco per il progetto presentato da “Sofocle s.r.l”. E’ una ricostruzione speculare a quella offerta la settimana scorsa da Salvatore Buscemi. Nel caso di interventi in art. 15, infatti, non vige per l’impresa lottizzante l’obbligo di cessione gratuita al Comune delle aree destinate ad opere di urbanizzazione. “Nessuna irregolarità- hanno ribadito i difensori degli imputati- visto che la procedura in ambito chiuso giustifica il mancato scomputo delle aree destinate ad opere di urbanizzazione ai fini del calcolo della Superficie fondiaria su cui applicare i limiti di edificabilità commerciale”. Per i legali di Salvatore Puglisi Cosentino, inoltre, “le scelte urbanistiche sono state compiute in applicazione della normativa regionale e i reati contestati presupporrebbero un dolo intenzionale che non si è verificato”

Il quadro normativo del Prg e del regolamento edilizio continua però ad alimentare i dubbi. “La zonizzazione del Prg- hanno detto Ivan Albo, legale di parte civile in controesame- non prevede il ricorso ad interventi in ambito chiuso previsti dall’art. 15”. E Gianfranco Li Destri, altro difensore di cittadini costituitisi parte civile, spiega: “In seguito alla bocciatura del progetto di rotatoria per l’ingresso al centro Intrattenimenti, Sofocle ha presentato un progetto per la realizzazione di un sottopasso viario. La Provincia autorizzò a condizione che fosse un’opera aperta al pubblico. Dunque non si può credibilmente parlare di intervento in ambito chiuso”.

Per maggio è prevista la conclusione dell’istruttoria dibattimentale con la deposizione degli ultimi testi citati dal collegio difensivo. La più attesa è quella dell’ex sindaco di San Gregorio, Domenico Balsamo. Secondo il Pm, Alessandra Chiavegatti, il primo cittadino e il Consiglio comunale sarebbero stati indotti in errore dall’istruttore della pratica, il responsabile del procedimento Salvatore Buscemi. L’imputato, invece, ha sempre negato ogni addebito in ordine a responsabilità decisionali. Dal confronto tra l’ex primo cittadino e il dirigente del Comune si attende una svolta, a quasi tre anni dalla prima udienza e dal sequestro del “centro Intrattenimenti”.

 


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