"Disprezzo i grillini | quando parlano di golpe" - Live Sicilia

“Disprezzo i grillini | quando parlano di golpe”

Crocetta con Scilabra in visita al Pd

Rosario Crocetta visita la sede del partito occupata dai giovani democratici: "Dobbiamo lavorare per ricompattare il partito. Il premier dovrà essere una figura condivisa. Il Movimento cinque stelle sa bene che i colpi di Stato possono essere compiuti anche online".

Il presidente della Regione
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PALERMO – “Renzi no, Barca no, Amato no”. Rosario Crocetta gioca la sua personalissima scommessa democratica. E punta tutto su “Enrico Letta. Oppure, su un outsider, come Piero Grasso che sarebbe stato il nuovo presidente della Repubblica, se non fosse andato in porto il tentativo con Giorgio Napolitano”. E non manca una frecciata al Movimento cinque stelle. Più velenosa di quanto si potesse pensare, sulla scorta del tanto decantato “Modello Sicilia”: “Provo disprezzo per chi ha definito un ‘golpe’ l’elezione di Napolitano”.

Il governatore parla tra i giovani del Pd, che stanno occupando, da quattro giorni, la sede palermitana del partito. “Noi siamo qui per unire, non per dividere”, spiega Crocetta, “e voi – aggiunge rivolgendosi ai ragazzi – avete tutta la mia solidarietà e quella del governo: la storia va avanti solo se si apre un confronto generazionale”. E nella storia del Pd, la giornata di oggi potrebbe avere un sapore e un colore del tutto particolare. È in programma, nel pomeriggio, una importantissima direziona nazionale. Per la quale addirittura si è fermata la Commissione bilancio, nonostante i temi strettissimi per l’approvazione dei documenti contabili. “Ma ce la faremo”, assicura oggi Crocetta. “Partiamo come deputati del Pd, chissà come ritorneremo”, scherzavano invece ieri alcuni parlamentari regionali. Una battuta, ovviamente, che però dà la misura delle tribolazioni interne al partito. Ammesso che ci fosse bisogno di nuovi “sintomi”, dopo quelli manifestati a Montecitorio.

“Quello che è accaduto con Prodi – dice Crocetta – è inaccettabile. Prima si decide all’unanimità, quindi in cento vanno per i fatti loro. Il Pd – aggiunge – non può essere costruito sulle idee di chi finora ha pensato solo a sfasciarlo, e dividerlo. Il partito è fatto dalle istanze della gente che chiede lavoro e giustizia”. E per “fare il partito” servirà il Congresso: “Io non penso che Bersani abbia grosse responsabilità su quello che è successo. Ma certamente il Pd deve giungere al congresso con una chiara linea politica: deve dire cosa vuole fare. Bisogna uscire dalla logica delle correnti, il Pd deve ricompattarsi. Il cambiamento, però, sia chiaro, deve avvenire all’interno delle regole. Vedremo quali saranno le proposte del segretario”. E l’idea di Crocetta è semplice: “Portare avanti proposte che in linea di principio possano andare bene a tutti. Anche ai grillini”. Ma al Movimento cinque stelle, Crocetta dedica parole al curaro: “Provo disprezzo per chi ha parlato di golpe in occasione dell’elezione di Napolitano. Io penso – sottolinea Crocetta – che i golpe possano essere compiuti anche online. Sulla rete, infatti, può succedere di tutto. E di certo non si può pensare che il voto di cinquantamila persone sia sufficiente per decidere il destino di un Paese. Rodotà? Era una proposta comunque accettabile, appartiene alla nostra tradizione politica. E io ho lavorato anche per capire cosa ne pensava il Pd. Ma buona parte del partito non lo voleva”.

E il partito, adesso, dovrà lavorare per il nuovo premier. E per un governo che profuma già, anche in seguito agli inviti di Napolitano, di “larghe intese”. Un’idea in qualche modo rafforzata dalla nomina, come capo di gabinetto all’assessorato al Turismo di … ex collaboratrice proprio di Angelino Alfano. “Intanto penso proprio che il prossimo premier non sarà Giuliano Amato. E nemmeno altri come Renzi o Barca, perché sono nomi che dividono il partito. Penso semmai a Enrico Letta, o a un outsider, come stato Grasso al Senato. Serve un nome al quale nessuno potrà dire di no”. Nemmeno il centrodestra.


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