Lo sciopero è alle porte |Adesso tocca al governo - Live Sicilia

Lo sciopero è alle porte |Adesso tocca al governo

I sindacati avviano le procedure per lo sciopero, mentre il sindaco Orlando incontra i curatori fallimentari. La Regione approva una delibera per Palermo, oggi tocca al Consiglio dei Ministri su Bellolampo.

DALLA REGIONE DELIBERA PER PALERMO
di
6 min di lettura

PALERMO – E i sindacati, adesso, si preparano allo sciopero. Il giorno dopo la sentenza di fallimento dell’Amia, i lavoratori sono pronti a scendere in piazza per chiedere certezze sul proprio futuro. Oggi le sigle sindacali hanno inviato alla Prefettura una richiesta di incontro con il sindaco Leoluca Orlando e i curatori fallimentari, avviando però contestualmente le procedure di raffreddamento propedeutiche alla proclamazione dello sciopero generale.

“Noi chiediamo tre cose – dice Dionisio Giordano della Cisl – che il servizio resti in mano pubblica se qualche imprenditore ha stappato qualche bottiglia di spumanete per noi può posare il calice; che qualcuno ci spieghi quale sarà il nuovo contenitore di lavoratori e servizi, perché non possiamo arrivare al 14 giugno in queste condizioni; continuità dei rapporti giuridici dei lavoratori”.

Richieste per le quali, però, i lavoratori vogliono risposte da mettere nero su bianco. “I lavoratori per ora sono regolarmente in servizio – continua Giordano – ci auguriamo che le parti interessate abbiano lo stesso senso di responsabilità, ma questo non significa che siamo sereni. Nei fatti non abbiamo ricevuto il piano industriale, capiamo che curatela ha bisogno di tempo e di confronti ma noi siamo ancora in attesa di capire lo scenario e le certezze per il nostro futuro”.

Intanto, ieri, il sindaco ha incontrato due dei quattro curatori fallimentari, ovvero Mario Serio di Amia spa e Francesco Macario di Amia Essemme. “E’ stato un incontro molto positivo – commenta il vicesindaco Cesare Lapiana – fatto da persone che hanno tutta l’intenzione di risolvere la vicenda nel più breve tempo possibile”. L’operazione è appena agli inizi, ma esclusa la requisizione per la mancanza del requisito di imprevedibilità, ai curatori rimarrebbe la strada dell’affito del ramo d’azienda. Il governo regionale, inoltre, ha approvato una delibera che dà la possibilità al comune di gestire in maniera diretta il servizio di raccolta dei rifiuti, in deroga alla normativa sugli Ato, attraverso la costituzione di un ambito di raccolta ottimale.

Oggi, invece, sarà la volta del governo nazionale. Il consiglio dei ministri dovrebbe dichiarare, infatti, lo stato di emergenza per la discarica di Bellolampo conferendo poteri speciali alla Regione o al Comune. Intanto in consiglio comunale i consiglieri Idv Paolo Caracausi, Filippo Occhipinti, Federica Aluzzo, Cosimo Pizzuto, Maurizio Lombardo e Gaspare Lo Nigro hanno presentato una mozione per la costituzione della Srr, attraverso la trasformazione della attuale società Palermo Ambiente S.p.a. “E’ necessario definire – dicono i consiglieri – all’interno del piano d’ambito, il quadro riassuntivo del personale impiegato nella società d’ambito in liquidazione definendo un piano economico-finanziario dei costi del personale in carico direttamente per le funzioni proprie delle Srr, nonché del personale distaccato presso l’Aro che dovrà essere assorbito nei servizi di raccolta, raccolta differenziata, spazzamento, così come attualmente impiegato dall’Amia in fallimento. L’intervento richiesto con la nostra mozione è finalizzato a prevenire e scongiurare che la gestione integrata dei rifiuti a Palermo non determini situazioni di pericolo sociale in termini di igiene pubblica, sanità pubblica e danno ambientale, provvedendo contestualmente a salvaguardare i livelli occupazionali attuali presso le partecipate del gruppo Amia di cui il fallimento è già stato decretato. Occorre assicurare la continuità dei servizi alla città di Palermo, e di tale responsabilità è onerata l’Amministrazione Comunale nel suo complesso, che non può, peraltro, consentire che vengano intaccati gli attuali livelli occupazionali fino a ieri assicurati”.

“L’Amia è fallita e quindi la palla ora passa al sindaco – dice Claudio Marchesini di Ugl – adesso a pagare non possono essere sicuramente i lavoratori i quali risultano essere le vittime di una gestione precedente scellerata e di una politica inadempiente per un adeguamento del contratto di servizio mai adeguato, agli stessi lavoratori va un grazie di tutti nonostante purtroppo qualcuno si sforzi di mettere in atto una campagna di stampa diffamatoria come se le colpe di una città abbandonata siano da attribuire solo ai lavoratori che invece operano con grande professionalità e senso di responsabilità non avendo spesso le minime condizioni di equipaggiamento adeguato e di sicurezza. Sicuramente a differenza del passato il sindaco almeno ci ha messo la faccia e questo tutti lo riconosciamo ma adesso per non perderla tutti “la faccia” bisogna attivarsi immediatamente per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro guardando a tutte le soluzioni possibili garantendo anche la pulizia della Città.Ma sicuramente mentre gestiamo l’emergenza non possiamo non pensare di mettere in campo tutte le azioni per avere una Palermo futura senza più emergenze.Alcuni dei punti fondamentali di cui ad onor del vero il Prefetto di Palermo ha sollecitato già dal suo primo incontro a tutte le parti sociali, il Comune e gli ex commissari ,di adoperarsi affinchè la tassa sui rifiuti venissa pagata da tutti i cittadini e non dalla metà come ad oggi.Non si può pensare di avere una primavera Palelermitana se tutti i soggetti coinvolti non si sentono compartecipi dei probblemi della città,i cittadini pagando le tasse,i lavoratori garantendo i servizi e la politica che finalmente si occupi dello sviluppo del bene Comune per dare dignità alla quinta città d’Italia ,creando i persupposti per rendere attraibile ai turisti e agli imprenditori la nostra bella Palermo,e poter finalmente parlare di nuova occupazione e non più di perdite di posti di lavoro.Creiamo lavoro utile e che porti sviluppo e investimenti,senza lasciare indietro tutti coloro che in questo anno terribile hanno perso tutto.L’UGL Ritornando sulla tassa sui rifiuti invitia il primo cittadino ad adoperarsi in tutti i modi affinchè il 100% dei palermitani paghi, cosi’ che tutti paghino meno,non è possibile che a fine anno 2013 i cittadini che hanno sempre pagato abbiano un aumento della tassa per compensare chi non paga,pagare tutti per pagare meno e,avere le risorse necessarie per un Amia futura senza perdite.L’Ugl Chiede anche di estendere a tutta la città la raccolta differenziata porta a porta visto che dove è già operativa siamo al 60% di differenziata e si era partiti quasi da zero.Inoltre bisogna che il governo nazionale intervenga sulle tutte le partecipate con aiuti concreti per i prepensionamenti possibili,per poter alleggerire maggiormente la situazione. Per ultimo sarebbe utile sanare la posizione dei dipendenti di Amia Essemme addetti alle caditoie passando gli stessi all’Amap,con un ulteriore sgravio e una semplificazione del rapporto di lavoro per coloro che svolgono tale servizio. Siamo sicuri che il Sindaco Orlando adesso porti alla attenzione del Sindacato un piano industriale credibile che attraverso la differenziata e la futura piattaforma impiantistica assicuri grazie ai ricavi l’azzeramento delle perdite attuali.Inoltre non meno importante la gestione della discarica di Bellolampo, oggi più che mai indispensabile per lo smaltimento dei rifiuti.Certi di avere di avere difronte un percorso difficile ma non impossibile ci auguriamo con l’impegno di tutte le istituzioni compresa la Regione Sicilia di addivenire ad una positiva risoluzione di una ormai troppo lunga vertenza Amia,visto che altre non meno problematiche vertenze ci attendono,anch’esse speriamo con chiusure positive per i lavoratori e le lavoratrici palermitane”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI