No Muos, protesta al tribunale |"Liberate Salvatore e Nicola" - Live Sicilia

No Muos, protesta al tribunale |”Liberate Salvatore e Nicola”

Sit in davanti al Palazzo di giustizia di Caltagirone di un gruppo di attivisti No Muos per reclamare con forza la liberazione dei compagni di lotta Salvatore Vaccaro e Nicola Boselli, fermati ieri sera dalla Polizia, dopo che hanno cercato di accedere nella zona militare. L’udienza  di convalida degli arresti davanti al Gip, prevista per questa mattina, è stata posticipata.

Protesta no muos davanti al tribunale di Caltagirone

Protesta degli attivisti No Muos davanti al tribunale di Caltagirone

CALTAGIRONE – Manifestazione pacifica stamani innanzi al Tribunale di Caltagirone degli attivisti No Muos per reclamare con forza la liberazione dei compagni di lotta Salvatore Vaccaro e Nicola Boselli, fermati ieri sera dalla Polizia, dopo essere rocambolescamente penetrati nella zona militare sita in Contrada Ulmo di Niscemi, con l’intenzione di arrampicarsi sopra una delle antenne installate nella zona. Riusciti nel loro intento, simbolicamente hanno smontato una piccola componente di una delle antenne. Su di loro ora pesa l’accusa di danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e introduzione abusiva in luogo di interesse militare. Non c’è stata ancora l’udienza di convalida degli arresti che era prevista per questa mattina e che è posticipata dal Gip e che potrebbe tenersi presumibilmente oggi pomeriggio dopo le 15.

I manifestanti riuniti nello spiazzo del Tribunale in modo pacifico, hanno condannato l’arresto dei due militanti ed in attesa dell’udienza di convalida degli arresti, hanno già organizzato per la mattina di domani un sit-in di protesta in Contrada Noce a Caltagirone davanti la Casa Circondariale dove i due sono attualmente detenuti. Dopo le rassicurazioni giunte dalla Regione Sicilia che ha revocato le autorizzazioni in attesa di uno studio sulla pericolosità delle antenne intanto i lavori, come era prevedibile, continuano in modo serrato.

Gli attivisti hanno già dato prova di riuscire a raggiungere i luoghi sensibili della base, ciò potrebbe comportare nei prossimi giorni un’intensificazione delle azioni dimostrative sino a quando i lavori non verranno sospesi in maniera definitiva. L’azione dei giovani di ieri mattina dimostra inoltre come la base, per sua natura, sia esposta facilmente a raid di ogni genere. Sulla questione sicurezza si interrogano infatti gli organi preposti che potrebbero già nelle prossime ore intensificare controlli e sorveglianza. Dai comitati giunge in maniera corale la solidarietà ai giovani e si rinnova energicamente la richiesta di sospensione dei lavori.

 


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