Grammichele, Canzoniere: |"Insieme per ricostruire" - Live Sicilia

Grammichele, Canzoniere: |”Insieme per ricostruire”

Lunga intervista al candidato sindaco di “Grammichele Libera”. Geometra e tra i fondatori de Il Megafono nella cittadina dalla planimetria esagonale ha già amministrato il paese diverse volte. Canzoniere: “Grave la situazione debitoria del Comune. I decreti ingiuntivi potrebbero piovere da un momento all’altro sulle nostre casse a causa dell’attuale cattiva amministrazione”.

Comunali 2013
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CATANIA – Per Salvatore Canzoniere l’esperienza di primo cittadino non è nuova. In un trentennio di valzer tra governi di centro destra e sinistra a Grammichele, ha più volte ricoperto il ruolo di sindaco della città. L’ultima, dal 94 al 2003. Geometra e militante nella formazione politica de Il Megafono, torna a scommettersi con “Grammichele Libera”.

Che contributo pensa di aver dato già al paese?

“Quello di riprendere ogni volta situazioni compromesse da amministrazioni precedenti e di aver partecipato a far crescere il paese”.

In che anni è stato primo cittadino?

“La mia prima esperienza sindacale risale al 1983 quando una sorta di rivolta popolare, con un vero e proprio assalto al Comune, portò alle dimissioni del sindaco dell’epoca: si creò una formazione di forze politiche e fui eletto complessivamente per 6 mesi, dato che non vi erano le condizioni adeguate per l’attuazione di un’amministrazione organica. Successivamente nel periodo in cui governava l’avvocato Morello, vecchio leader del partito repubblicano, ho ricoperto l’incarico di vicesindaco per poi succedergli nell’87. E poi dal 94 fino al 2003”.

Quanto è cambiato Grammichele in questi 30 anni?

“Tanto, specialmente nella mia ultima esperienza amministrativa che ci ha consentito di realizzare diversi progetti: gli istituti scolastici, l’area artigianale, il cimitero, rimettendo così in moto la programmazione urbanistica. Nonostante la realizzazione di strumenti importanti per la città, il piano regolatore generale è finito in una bolgia perché non si è riusciti a trovare forze politiche adeguate per approvarlo realmente. Quello da poco approvato non ha nulla di programmatico, ragion per cui necessita al più presto di una riveduta”.

Quali i punti principali del suo programma?

“La città è in uno stato di abbandono dal punto di vista amministrativo e strutturale. Dobbiamo provare a mettere in campo tutte le energie per cercare di ricostruire Grammichele. Sembra che la situazione debitoria del Comune sia particolarmente cresciuta e che vi siano mine vanti, quali i decreti ingiuntivi, che da un momento all’altro potrebbero piovere sulle nostre casse a causa dell’attuale cattiva amministrazione. Bisognerà affrontare, pertanto, seri problemi. Occorre mettere al centro della nostra iniziativa, in primis, il rilancio economico della città, la crisi di lavoro è troppo rilevante, bisognerà sperimentare nuove vie e puntare anche su interventi di carattere pubblico, non arriccio il naso ad esempio ai cantieri per lavoratori disoccupati. I cittadini devono sentirsi unanimemente partecipi del processo. Con l’attuazione della riforma istituzionale ci troviamo in una fase in cui i Comuni dovranno acquisire le capacità di organizzare diversamente il modo di risolvere i problemi, di amministrare le città e vivere all’interno di strutture politiche istituzionali sovra comunali”.

La sua sarà una candidatura appoggiata da movimenti civici o politici?

“È un grande movimento civico in cui confluiscono diverse forze. Stiamo, cioè, creando liste civiche, ma al processo partecipano anche uomini con alle spalle esperienze differenti. Alcuni in passato hanno sostenuto l’attuale amministrazione ma, dopo le elezioni del 2008 e la strepitosa vittoria delle forze di centro destra, hanno preso le distanze da una politica che guardava più agli interesse personali e non a quelli della città. Alcuni consiglieri comunali si sono allontanati dal sindaco e da un presidente della Regione, di origini grammichelesi, che faceva e sfaceva a modo suo tutto ciò che voleva”.

Il 28 aprile si terranno le primarie tra Raffaele Barone, Luisa Digeronimo e Filippo Sileci. Cosa ne pensa?

“Sono forze stranamente messe insieme dietro cui si cela la scelta politica adottata dal Pd di allearsi con il Pds. Noi non abbiamo sentito il bisogno di fare le primarie per stabilire chi doveva essere il candidato sindaco e di questo sono grato a tutti coloro che stanno conducendo la battaglia insieme a me. Per il Partito Democratico, di certo, avrei voluto un’altra soluzione, tenendo presente che già un’alleanza con il Mpa era stata sperimentata nell’esperienza regionale e nella nostra cittadina con una sonora sconfitta per l’onorevole Lombardo e il suo movimento”.

 

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