Tagli agli stipendi dei dirigenti |nell'emendamento a 5 Stelle - Live Sicilia

Tagli agli stipendi dei dirigenti |nell’emendamento a 5 Stelle

Stefano Zito

I grillini propongono un ridimensionamento degli emolumenti dei dirigenti ma anche dei consiglieri comunali e dei deputati regionali

Finanziaria
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PALERMO – Una sforbiciata agli stipendi regionali per dare una grossa boccata d’ossigeno all’asfittico bilancio della Regione. Il Movimento Cinque Stelle all’Ars punta ad alleggerire le buste paga dell’esercito dei circa 1.900 dirigenti regionali di prima, seconda e terza fascia e dei componenti dei Cda delle società partecipate dalla Regione per puntellare il disastrato bilancio regionale e trovare risorse per il reddito di dignità, il microcredito e altri provvedimenti a favore dei cittadini.

L’emendamento passerà oggi al vaglio della commissione Finanze, e sulle buste paga dei  dirigenti regionali potrebbe abbattersi la scure di tagli che variano da 20 al 30 per cento dei loro emolumenti per garantire alla Regione un flusso di denaro in entrata valutabile dai 32 ai circa 50 milioni di euro. Il taglio viene proposto oltre che per gli  stipendi anche per le indennità di posizione e di risultato.

“Questo è il momento – afferma Stefano Zito, uno dei deputati che ha curato l’emendamento –   in cui chi ha di più deve dare di più: non si possono più aumentare  le tasse alle imprese o ai lavoratori. Quando una squadra va male il primo a saltare è l’allenatore, qui invece oltre a perdere spesso le partite (ed i soldi della Comunità Europea ne sono l’esempio) si prendono pure i “premi” per i risultati. Agli occhi della povera gente tutto questo inizia a diventare incomprensibile”.

A libro paga dell’amministrazione regionale siciliana sono circa 1900 i dirigenti a fronte di circa 18.000 dipendenti, praticamente più di un generale ogni 10 soldati semplici, un’abnorme  mole di “graduati” non solo se raffrontata con le altre regioni italiane di pari dimensione e con proporzionale popolazione, ma anche se comparata con le amministrazioni centrali di molti paesi europei, si legge in un comunicato stampa del Movimento. “E tutto ciò – dice Zito – a fronte di risultati  molto spesso scadenti e ad una qualità e ad un’efficienza dei servizi non certo proporzionale all’ingente dispiego di forze in campo”.

La spending review  del Movimento Cinque Stelle punta ad alleggerire anche rimborsi ai  consiglieri comunali  che passerebbero dagli attuali due terzi della retribuzione del sindaco ad un quarto e, soprattutto,  mira a ridurre gli stipendi dei deputati dell’Ars per i quali  il Movimento propone tagli dal 30 al 50 per cento. “Da segnalare – commenta amaramente Zito – che quello del Movimento Cinque Stelle è l’unico emendamento che propone tagli ai parlamentari”.

Il Movimento 5 Stelle all’Ars tiene a puntualizzare anche la sua posizione sulla ex tabella H: “Sulla ex tabella H nessun intento di finanziamenti a pioggia, ma il varo di criteri oggettivi che spazzino via la vecchia logica dei contributi diretti agli Enti, che l’ha sempre fatta da padrona in questo settore”.

“E’ vero – dice il deputato Claudia La Rocca – che abbiamo presentato un emendamento che aumenta i contributi, riportandoli ai livelli totali – peraltro diminuiti costantemente negli ultimi anni – dello scorso anno, ma solo a fronte di rigorosi criteri oggettivi che puntano a scongiurare il pericolo di finanziamenti diretti e a mettere all’angolo eventuali padrini”.

Intanto alcuni degli emendamenti proposti dai parlamentari del Movimento hanno avuto il via libera. Sul fronte dei forestali è arrivato l’ok all’ampliamento delle competenze che mira ad utilizzare il personale su parecchi fronti, come, ad esempio, per la cura dei siti delle zone Sic. Il relativo emendamento è stato infatti accolto e fatto proprio dal governo. Semaforo verde dalla quinta commissione anche sull’istituzione del Fondo per il microcredito per le imprese, un cavallo di battaglia del Movimento, per il quale la dotazione delle somme a corredo sarà decisa in Aula.

 


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