Salgono a tre i minigruppi |con meno di cinque deputati - Live Sicilia

Salgono a tre i minigruppi |con meno di cinque deputati

Col passaggio di Ruggirello al nuovo gruppo di Leanza, la  Lista Musumeci si aggiunge a Cantiere Popolare e Grande Sud che sono sotto la soglia di deputati prevista da regolamento.

Ars, il caso
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PALERMO – Con l’addio dei deputati Valeria Sudano al Pid-Cp e Paolo Ruggirello alla ‘Lista Musumeci’ per aderire al nuovo gruppo di Lino Leanza, si riapre all’Ars la questione dei gruppi parlamentari sotto la soglia minima di componenti per potere esistere. Non appena sarà ufficializzata la composizione del nuovo gruppo Articolo 4, anche la lista Musumeci (con la fuoriuscita di Ruggirello passerà da 5 a 4 deputati) sarà tra i gruppi al di sotto della quota. Il Pid-Cp addirittura ora si ritrova con appena tre parlamentari, stesso numero per Grande Sud; in quest’ultimo caso ad anomalia si aggiunge anomalia, in quanto uno dei tre è Michele Cimino che da tempo ha abbandonato Grande Sud, creatura di Gianfranco Micciché, fondando il movimento “Voce siciliana”. Il mantenimento in vita dei tre gruppi parlamentari sembra non linea con la politica di contenimento dei costi che la presidenza Ardizzone aveva inaugurato all’inizio della legislatura. Come per gli altri gruppi, anche i ‘minigruppi’ percepiscono il contributo unificato: 2.400 euro per ogni deputato che ne fa parte, fondi versati dall’amministrazione direttamente ai gruppi, in totale 24 mila euro al mese. A ciò si aggiungono i costi per il personale e quelli per la gestione degli uffici assegnati (acqua, luce…). Altri costi in più derivano dalla rappresentanza dei ‘minigruppi’ nel Consiglio di Presidenza dell’Ars, con i deputati che percepiscono una indennità aggiuntiva per i ruoli ricoperti. Nei mesi scorsi, Pid-Cp e Grande Sud avevano ottenuto la deroga dal Consiglio di presidenza, con un voto trasversale e il voto contrario dei 5stelle che avevano chiarito la propria posizione dopo che si era parlato di una votazione unanime. L’ok dei rappresentanti del Pd nel Consiglio, aveva sollevato le critiche di altri deputati democratici contrari alla deroga.


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