Ars ancora sotto assedio | E spunta pure il Papa... - Live Sicilia

Ars ancora sotto assedio | E spunta pure il Papa…

Seconda giornata di tensione tra precari, sindacati, ex Pip, forestali e medici specializzandi davanti all'Ars, dove è in corso la discussione per l'approvazione della legge finanziaria. "Non siamo mafiosi, non siamo delinquenti. Crocetta si scusi e ci dia il lavoro", dicono a gran voce i lavoratori della Social Trinacria.

Proteste a Palazzo dei Normanni
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PALERMO– Clima infuocato questa mattina in piazza del Parlamento, davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, e non soltanto per la temperatura estiva. Una seconda giornata di forti tensioni questa tra ex Pip, forestali, precari e medici specializzandi, mentre all’Ars si discute l’approvazione della legge finanziaria. Tra liti, urla, petardi, bandiere e un manifesto con l’immagine di Papa Francesco che recita “Visto che San Precario non è bastato, Illuminali tu”, sono in circa cinquemila i precari e protestano tutti con un unico obiettivo: “Vogliamo solo lavorare”, dicono a gran voce. Nella calca, un uomo ha avuto un malore ma è stato subito soccorso da alcuni medici che stavano protestando simbolicamente attraverso la misurazione della pressione arteriosa dei presenti.

La prima strigliata da parte dei lavoratori della Social Trinacria è andata al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. Coro unanime tra gli ex Pip: “Noi non siamo mafiosi, non siamo delinquenti. Crocetta ci chieda scusa per le sue affermazioni. La mafia non prende 700 euro al mese. Noi vogliamo solo ciò che ci spetta. Vogliamo solo lavorare”. “Dopo tredici anni ci troviamo per strada – spiegano gli operai – le soluzioni ci sono, perché non ci assorbono in qualche società partecipata? La cosa certa è che non vogliamo i sussidi”.

Sulla stessa scia Giovanni Cusimano, lavoratore ex Pip. “Chiediamo solo la continuità lavorativa per garantire la stabilità di oltre 3000 persone”. “Siamo presenti in diversi enti – continua Cusimano – che senza di noi possono chiudere”. A fargli eco Carmelo Frisco: “Come mai la Regione dà 36 milioni di euro a privati? Ora non si trovano i documenti. Noi non vogliamo sentire niente. L’operazione è stata condotta dalla Regione, se quest’ultima ha creato dei disagi, non possiamo piangerli noi. Vogliamo solo il minimo garantito, i 740 euro per sopravvivere”.

 

A fare da portavoce del comparto forestale, Maurizio Grosso, segretario regionale del Sifus. “Chiediamo che il governo Crocetta ripristini i livelli occupazionali del 2011 e acceleri la procedura relativa alla stabilizzazione dei lavoratori dentro un quadro di pubblica utilità. Solo così si potranno sistemare definitivamente i lavoratori, il patrimonio boschivo e mettere in sicurezza il territorio forestale siciliano”.

 

Salvo Parisi, giovane medico specializzando del policlinico universitario Paolo Giaccone, ha portato avanti le istanze dei colleghi: “I nostri stipendi sono stati bloccati da parte della Regione. Speriamo che oggi si possa approvare il finanziamento per i nostri contratti regionali e che si finanzino quelli aggiuntivi per il conconso del 2013”.

 


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