La danza per la Sicilia |di Benedetta Capanna - Live Sicilia

La danza per la Sicilia |di Benedetta Capanna

Benedetta Capanna durante uno spettacolo

E’il silenzio il filo conduttore dei due spettacoli di danza che la coreografa e danzatrice romana Benedetta Capanna porta al Teatro Nuovo Montevergini.

sino al 4 maggio
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PALERMO – E’il silenzio il filo conduttore dei due spettacoli di danza che la coreografa e danzatrice romana Benedetta Capanna, nipote della celebre Mirdza Kalnins, prima ballerina dell’Opera di Riga e del Teatro dell’Opera di Roma, porta al Teatro Nuovo Montevergini di Palermo venerdì 3 e sabato 4 maggio alle ore 21.15 per “Una danza in Sicilia”, la rete per la danza e i nuovi linguaggi, promossa da Teatri di Pietra, Palermo Teatro Festival, Scenario Pubblico di Catania con l’apporto di CapuAntica Festival, Danza Lazio ed Estreusa Arte. Si tratta delle pièce “kizuna = bonds= legami” e di “The mathematics of resonant bodies (prima parte)”.

Kizuna = bonds= legami

Kizuna è la parola giapponese che significa legame, unità tra esseri viventi, e il suo ideogramma è stato preso dal Giappone come simbolo nazionale del 2011. Lo spettacolo Kizuna è la celebrazione di quei legami senza un perché, senza un fine e senza fine, che si nutrono del silenzio e dell’assenza, quei legami che continuano a farci crescere accompagnandoci nel viaggio verso l’essenza più pura di noi stessi. Sono quei legami che legano alla libertà, i cordoni ombelicali dello spirito. Rosari di immagini, suggestioni, emozioni da sgranare e in cui ripararsi. Passato, presente, futuro ed eternità si fondono, i due danzatori (la stessa Benedetta Capanna e Stefano Fardelli) si ritrovano così a ricreare col loro corpo questo simbolo sigillando questi legami senza tempo, nell’apparente labirinto della vita.

The mathematics of resonant bodies (prima parte)

La coreografia parte dal lavoro di John Luther Adams, una composizione di 70 minuti che consta di otto movimenti, nella quale si susseguono una serie di cambiamenti di ritmi, tessiture e toni.

Ma è in realtà un lavoro costruito nel silenzio, che non solo si trova sotto il suono, ma che irrompe e si insinua attraverso tutto il lavoro.

In questo spettacolo saranno presentate solo quattro sezioni del lavoro di Adams: burst, rumble, shimmer e roar. I due danzatori (Benedetta Capanna e Stefano Fardelli) attraversano e sono attraversati da uno spazio musicale fatto di silenzio e di ritmi, di buio e di luce, come la vita. E questo cambio di tessiture diventa rappresentativo della continua trasformazione del mondo tangibile e della continua trasformazione dell’essere umano, e quindi del suo relazionarsi con l’altro. Nascono così delle danze, come danzano le emozioni e gli avvenimenti della vita, una incatenata all’altra, tangibili e illusorie. Ogni brano è solo apparentemente un episodio a sé stante, una piccola storia che risuona nello spazio e nei corpi dei danzatori, una piccola nascita e una piccola morte. Ma come nello scorrere di un fiume, non c’è fine, ma partecipazione alla ciclicità della vita, la storia dell’universo. Due corpi, due vite, due anime, due cuori, che interagiscono e risuonano nella matematica del ritmo dell’esistenza, alla ricerca di assaporare quel silenzio che ne è la sorgente.

In burst tutto è questione di pochi attimi, intensi e sottili. Il quotidiano rotto da un incontro casuale, ma inevitabile, lascia che per qualche istante due vite si intreccino, diventino intime, per poi separarsi con la stessa disinvoltura subito dopo.

Con rumble si entra nella solitudine quotidiana, due solitudine parallele, due vite che pur lisciandosi non si incontrano mai, non si toccano e non si guardano. Due bottiglie che galleggiano nell’acqua. Non hanno un messaggio dentro sé, ma la vita. Due piccoli mondi ovattati a confronto, due anime che si spezzano, frazionano, rotolano e corrono insieme ai loro ricordi, alle paure, ai disappunti stanche dei rumori e delle parole inutili.

In shimmer la danza riporta all’unità ciò che sembrava separato. Una danza che riecheggia elementi sciamanici. Femminile e maschile si incontrano in un abbraccio, complementari l’una con l’altro. Due corpi collegati dai reni, organi simbolo della sessualità ma anche della sopravvivenza. Un incontro ancestrale che diventa poi consapevolezza in rumble dove c’è il semplice guardarsi negli occhi, riconoscersi specchio l’uno dell’altra.

Coreografie Benedetta Capanna, in scena Benedetta Capanna e Stefano Fardelli

Il calendario di “Una danza in Sicilia”:

10 e 11 maggio

Las Rosas

concerto per García Lorca in danza e videografie

Caterina Genta e Marco Schiavoni / Balletto di Spoleto

Caterina Genta voce, canto, elaborazione dei testi, danza

Marco Schiavoni pianoforte e chitarre, videografie

17 e 18 maggio

Me and +

compagnia Muxarte / FC@PIN.D’OC

coreografia e regia Giuseppe Muscarello

con Federica Marullo e Giuseppe Muscarello

Febo e Gea

compagnia Giovanna Velardi / FC@PIN.D’OC

coreografia Giovanna Velardi

musica dal vivo Giovanni Ricciardi violoncello

con Giovanna Velardi

(prima nazionale)

Informazioni

Orario spettacoli: ore 21.15

Biglietti: euro 10 intero, euro 8 ridotto

Botteghino: Teatro Nuovo Montevergini, via Montevergini, 8 Palermo tel.0916124314


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