Scoperta maxi-evasione - Live Sicilia

Scoperta maxi-evasione

La Guardia di Finanza ha messo le mani sui beni di due imprenditori, uno trapanese e l'altro alcamese. I fatti finiti sotto la lente d'ingrandimento dei finanziari risalgono al periodo 2006-2009.

TRAPANI– Evasione fiscale per oltre 2 milioni e 550 mila euro. La Guardia di Finanza ha messo le mani sui beni di due imprenditori, uno trapanese e l’altro alcamese. Si tratta di Francesco Curatolo, 53 anni di Trapani, titolare di una cooperativa e gestore di un agriturismo, e Giuseppe Maltese, 59 anni di Alcamo, legale rappresentante dell’impresa edile Edil.Tek. Il primo operava nel settore della logistica per le imprese. I fatti finiti sotto la lente d’ingrandimento dei finanziari risalgono al periodo 2006-2009. L’imprenditore operava nel Nord Italia con una cooperativa che il 30 dicembre del 2009 è stata messa in liquidazione. A gestirla in questa fase finale è stato chiamato un extracomunitario di origine marocchina che è risultato nullafacente.

La sede della cooperativa è stata trasferita da Paderno Dugnano a Trapani. Passaggi che non sono sfuggiti agli uomini del comando provinciale delle Fiamme Gialle che si sono imbattuti nell’irreperibilità del liquidatore e nell’occultamento dei documenti fiscali. Gli accertamenti hanno registrato anche una evasione dell’Iva di circa un milione e mezzo di euro. C’erano poi 500 mila euro di omesso versamento delle ritenute. La Guardia di Finanza ha inoltre potuto contestare l’appropriazione indebita, in concorso con altre 4 persone per la distrazione di 3 milioni di euro dell’impresa. L’imprenditore trapanese non si faceva mancare nulla ed era proprietario di una Ferrari F131. In suo possesso pure 3 società di caffetteria e di ristorazione a Trapani.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Marsala sono stati sottoposti a sequestro beni per oltre 2 milioni di euro. L’altro decreto di sequestro, in questo caso, autorizzato dall’Autorità Giudiziaria di Trapani riguarda un imprenditore alcamese. L’evasione fiscale comincia nel 2008, quando viene sottoposto a monitoraggio da parte della Guardia di Finanza. Non ha dichiarato l’imposta sul reddito della sua società per oltre 314 mila euro e l’Iva per 162 mila euro. Nel mirino della Guardia di Finanza sono finiti 2 negozi, un ufficio, un’autorimessa, 6 appezzamenti di terreno e 5 abitazioni.


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