Mafia, 42 anni fa l'omicidio Scaglione | "Persecutore spietato dei boss" - Live Sicilia

Mafia, 42 anni fa l’omicidio Scaglione | “Persecutore spietato dei boss”

A Scaglione il Comune di Castrofilippo, in provincia di Agrigento, intitolerà una strada del paese con una cerimonia che si terrà il 10 maggio prossimo.

Palermo
di
1 min di lettura

PALERMO – Quarantadue anni fa, il 5 maggio 1971, fu ucciso a Palermo il procuratore Pietro Scaglione. La famiglia lo ricorda con la citazione di una sentenza: “un magistrato integerrimo, dotato di eccezionali capacità professionali e di assoluta onestà morale, persecutore spietato della mafia”. A Scaglione il Comune di Castrofilippo (Ag) intitolerà una strada del paese con una cerimonia che si terrà il 10 maggio prossimo. Nel ricordo del magistrato, ucciso con il suo collaboratore Domenico Lorusso, la famiglia ripropone un elenco di grandi misteri siciliani dei quali Scaglione si occupò: dal banditismo del dopoguerra agli omicidi dei sindacalisti Placido Rizzotto e Salvatore Carnevale, dalla strage di Portella delle Ginestre alla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro.

Su Portella il magistrato mise in luce una complessità di moventi: la “difesa del latifondo e dei latifondisti”, la lotta “ad oltranza” contro il comunismo del bandito Salvatore Giuliano e della sua banda come arma di scambio per l’amnistia, la “punizione” dei contadini che cacciavano i banditi dalle campagne. Nelle requisitorie e nelle inchieste sulle eliminazioni dei sindacalisti siciliani negli anni Quaranta e Cinquanta, Scaglione parlò di “febbre della terra” ed esaltò le lotte sindacali. Secondo Mario Francese, il giornalista ucciso dalla mafia nel 1979, il procuratore Scaglione fu “convinto assertore che la mafia aveva origini politiche e che i mafiosi di maggior rilievo bisognava snidarli nelle pubbliche amministrazioni”. Altre iniziative furono da lui promosse contro la mafia e contro il clan dei corleonesi di Luciano Liggio poi indicato come il mandante dell’uccisione del magistrato. Sia Giovanni Falcone sia Paolo Borsellino hanno riportato il caso Scaglione all’origine della campagna di eliminazione sistematica degli investigatori e alla strategia della mafia di colpire le vittime anche con la calunnia.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI