Parlano i venditori ambulanti: |“Orlando ci lasci lavorare" - Live Sicilia

Parlano i venditori ambulanti: |“Orlando ci lasci lavorare”

A pochi giorni dall’ordinanza firmata dal sindaco Orlando, in cui vengono estese le aree cittadine vietate al commercio itinerante, parlano gli ambulanti che, ormai da anni, lavorano per strada. “Nì campa Orlando?”, gridano all'unisono gli ambulanti.

commercio itinerante
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PALERMO – Arancine, panelle e crocchè, milza, stigghiola, sfincione e ‘pani cunzatu’: la grande varietà di cibo da strada che caratterizza l’offerta cittadina del capoluogo siciliano rischia di ridimensionarsi se non addirittura sparire in diverse zone della città. Il sindaco Leoluca Orlando ha firmato, nei giorni scorsi, un’ordinanza con cui estende le zone cittadine in cui si pone il veto al cosiddetto commercio itinerante. Sanzioni amministrative, multe salate fino a duecentosei euro, sequestro di carretti e bancarelle: sono queste le misure preventive che saranno adottate nei confronti dei trasgressori.

Nelle mire del provvedimento, inoltre, non figurano solamente i soggetti che svolgono la professione in nero. Anche l’ambulante titolare di una licenza itinerante, infatti, che sosterà su una delle zone vietate dall’ordinanza sarà multato. Insomma, verrebbe quasi da dire, tutti a dieta. Lasciando da parte l’ironia e chiedendo un parere agli ambulanti che affollano le vie cittadine il commento è sempre lo stesso: “Nì campa Orlando?”, gridano all’unisono.

I proprietari di carretti e bancarelle, infatti, lamentano il momento di estrema crisi vissuto e la difficoltà di portare avanti le proprie attività: “Ho quattro figli e una moglie da mantenere, senza questo lavoro non saprei più cosa fare – dichiara un venditore di panelle in via Volturno dopo aver appreso della novità – grazie a questo mestiere posso garantire un piatto di pasta caldo a casa ma noi ambulanti siamo tanti, forse troppi, e restringendo le aree destinate al commercio con tanto di sanzione, non arriveremo neppure a cinque euro al giorno”.

Gran parte degli ambulanti intervistati dichiara di svolgere la mansione per pura necessità economica e chiede a gran voce all’amministrazione comunale certezze per il futuro: “Orlando lasciaci lavorare, i miei figli non aspettano te per mangiare. Pensa ai veri problemi di questa città – è questo il grido accorato di un altro venditore ambulante – trovaci un lavoro e noi smettiamo di affollare le zone da te dichiarate off limits”.

Lo street food, proposto a qualsiasi ora del giorno nei mercati o agli angoli delle strade, rappresenta una caratteristica essenziale per Palermo, oltre che una tradizione a cui è difficile rinunciare. Le varie specialità, a detta di venditori e clienti, sono un rituale collettivo da consumarsi all’aperto, per condividere con occasionali commensali il piacere di una sosta golosa: “E’ come se a New York vietassero la vendita di hot dog negli angoli delle strade – afferma un cliente intento ad addentare una crocchè appena sfornata – Non si tratta soltanto di una questione economica ma ritengo che la tipicità del prodotto siciliano costuisca un elemento a cui è impossibile rinunciare. I turisti sono i primi che, appena approdano in terra nostrana, vogliono gustare il cibo da strada e conoscere le tradizioni gastronomiche legate alla nostra meravigliosa città”.

“Pensate ai tanti turisti che ogni giorno sbarcano a Palermo dalle navi da crociera, per assaporare le panelle, le crocchè, i panini con la milza,u sfinciuni’ e ‘u musso’ – ironizza un altro cliente – meglio fargli godere l’immondizia e l’intenso aroma che sprigiona”. L’accusa è come sempre rivolta al sindaco della città: “Orlando, pensa a risolvere i problemi veri e urgenti di Palermo e non a creare intoppi ulteriori alla gente onesta che vuole solo lavorare”.


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