Coinres, scaduta la proroga | Licenziati 190 lavoratori - Live Sicilia

Coinres, scaduta la proroga | Licenziati 190 lavoratori

Domani e lunedì 190 lavoratori del Coinres resteranno a casa: la sospensione del licenziamento è scaduta oggi. Martedì ci sarà un vertice all’Ars tra l’assessore Marino, i sindacati confederali, il liquidatore Celico e i rappresentanti sindacali. Si cercherà di attivare una nuova proroga per i lavoratori e di elaborare un piano generale per “mantenere tutti i livelli occupazionali, abbassare i costi del servizio e riorganizzarlo garantendone la continuità nell’ambito della riforma delle Srr”, dice il segretario provinciale della Fit Cisl Francesco Ferrara.

Martedì il vertice all'Ars
di
3 min di lettura

PALERMO – Domani e lunedì, a meno di nuovi sviluppi, 190 lavoratori del Coinres resteranno a casa. Il 29 aprile i dipendenti hanno ricevuto una lettera di licenziamento e hanno continuato a svolgere il servizio ordinario in virtù di una proroga concessa da Roberto Celico, commissario liquidatore unico nonché direttore generale del consorzio che gestisce la raccolta dei rifiuti in 22 Comuni della provincia di Palermo.

Martedì è previsto un vertice presso la commissione Lavoro dell’Ars tra l’assessore regionale ai Servizi di Pubblica Utilità, Nicolò Marino, i sindacati confederali, il commissario liquidatore e i rappresentanti dei sindaci del consorzio. Per il momento non si ha notizia di una nuova proroga di due giorni lavorativi che consentirebbe di arrivare a martedì in piena operatività. Alle autorità i sindacati chiederanno “di mantenere tutti i livelli occupazionali – dice il segretario provinciale della Fit Cisl Francesco Ferrara –, di abbassare i costi del servizio e di riorganizzarlo garantendone la continuità”.

Lo stop di oltre un terzo del personale dell’azienda potrebbe aggravare nel fine settimana la già preoccupante emergenza rifiuti. Anche a Bagheria e in altri centri abitati si sono viste le stesse tristi scene registrate a Palermo: cassonetti rovesciati e dati alle fiamme, proteste dei residenti, vigili del fuoco impegnati giorno e notte per spegnere gli incendi. Oltre ai 190 dipendenti licenziati, che avevano un contratto a tempo determinato, il Coinres ne ha messi in mobilità altri 320 a tempo indeterminato.

“Una nuova proroga del contratto sarebbe importante ma basterebbe solo a scongiurare la crisi igienico-sanitaria – aggiunge Ferrara –. In aggiunta va elaborato un piano più ampio e generale che non punti solo a risolvere l’emergenza ma garantisca anche in futuro i lavoratori e un servizio efficace, magari sulla scorta di quanto sta avvenendo a Palermo, dove l’Amministrazione sta cercando di prendere in mano il servizio dopo il fallimento dell’Amia. I Comuni del Coinres dovrebbero fare lo stesso, predisponendo un piano d’intervento”.

“L’area in cui operano i dipendenti Coinres è un’Ato (Palermo 4, ndr) – continua il sindacalista – e come tutti gli Ato è soggetta alla riforma delle Srr varata dal governo regionale. Ebbene, non si capisce perché invece il Coinres debba esserne escluso, perché questi lavoratori non possano confluire in una delle nuove Aro o consorzi tra Comuni e debbano invece finire tutti in mezzo alla strada. Se così sarà, aspettiamoci cause e ricorsi a pioggia da parte dei dipendenti che hanno perso o stanno perdendo il posto di lavoro – conclude Ferrara –, con ulteriore aggravio dei costi per le casse pubbliche”.

Il comunicato

“Riteniamo inaccettabile che i 190 lavoratori a tempo determinato del Coinres, fino ad oggi tutelati da prerogative contrattuali dal punto di vista normative, retributive e contributive, si possano prestare a forme di ‘reclutamento’ discriminante rispetto ad altri lavoratori impegnati negli stessi servizi e con forme di contrattualizzazione diversa”. Lo scrivono in un documento unitario, inviato all’assessore Marino, i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Palermo. “Nessun lavoratore dovrebbe rimanere a casa – continuano – perché qualche amministratore comunale potrebbe trovarsi nelle condizioni di non essere in grado di affrontare una vera emergenza sanitaria. Ribadiamo la richiesta di una proroga per i lavoratori fino all’attivazione delle Srr, prevista entro il 30 settembre prossimo”.

“La procedura dei licenziamenti è in contraddizione con quanto confermato da più tempo e in diverse sedi ufficiali dalla quasi totalità dei Comuni soci, i quali hanno sostenuto l’assoluta necessità di mantenere l’ordinario servizio d’igiene ambientale anche grazie all’utilizzo del personale attuale, che si trova in servizio ormai da diversi anni. “Auspichiamo – concludono le parti sociali – che la vertenza che riguarda i 190 lavoratori sia fatta propria dalla componente politica regionale dell’Ars e dal governo, al fine di scongiurare la macelleria sociale”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI