Cantieri Navali, il M5S: |"La Concordia vada a Palermo" - Live Sicilia

Cantieri Navali, il M5S: |”La Concordia vada a Palermo”

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione a sala d'Ercole per impegnare il governo regionale a dirottare i lavori di demolizione della Costa Concordia a Palermo. Quella dei Cantieri Navali è infatti una delle poche strutture del Mediterraneo in grado di poter portare a compimento l'opera.

la mozione all'ars
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PALERMO – Il Movimento 5 Stelle a fianco dei Cantieri navali di Palermo, cui un decreto dell’ex governo Monti sembra orientato a scippare una sostanziosa commessa che garantirebbe occupazione e allontanerebbe lo spettro della cassa integrazione: la demolizione della Costa Concordia, tutt’ora arenata al largo dell’isola del Giglio.

Il gruppo parlamentare 5 Stelle all’Ars ha infatti presentato una mozione a sala d’Ercole per impegnare il governo regionale a mettere in pratica tutte le iniziative possibili per dirottare i lavori a Palermo, una delle poche strutture del Mediterraneo in grado di portarli a compimento. Atti parlamentari in tal senso saranno presentati a Roma nei prossimi giorni dai deputati nazionali del Movimento Cinque Stelle. Un decreto del governo Monti, datato 24 aprile, pare avere intanto segnato la strada verso Piombino, sebbene la struttura toscana, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, sarebbe tutt’altro che attrezzata per questo genere di lavori.

Proprio per metterla in condizioni di effettuare la demolizione il decreto avrebbe stanziato 90 milioni di euro. “Sarebbe una scelta folle ed antieconomica”, commenta il deputato regionale M5S SergioTancredi. “Spendere male il denaro pubblico è sempre un male, farlo in tempi di crisi devastante é criminale. Tra l’altro per attrezzare adeguatamente Piombino pare ci vogliano tre anni, quando Palermo sarebbe in grado di operare praticamente da subito”.

Guerra sul fronte nazionale promette il palermitano Riccardo Nuti, vicecapogruppo M5S alla Camera. “Non ci faremo passare sulla testa alcuna decisione che non sia motivata da precisi criteri di competenza ed economicità. Ci convincano, carte alla mano, della bontà della scelta toscana e avranno il nostro via libera. In caso contrario ci opporremo con tutte le nostre forze”.


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