Multiservizi, adesso fioccano | anche i risarcimenti - Live Sicilia

Multiservizi, adesso fioccano | anche i risarcimenti

A una dozzina di ex interinali della Partecipata regionale sono stati riconosciuti crediti che oscillano tra i 14 e i 25 mila euro: si tratta di mensilità non corrisposte. I tribunali avevano già sancito per molti di questi precari in primo grado il diritto all'assunzione. Per una di loro, la vittoria è arrivata anche in Appello. Ma potrebbe essere solo l'inizio: sono 129 in tutto i lavoratori coinvolti.

PALERMO – E adesso fioccano anche i risarcimenti. La vicenda che riguarda gli ex interinali di Multiservizi rischia di costare caro, anzi carissimo alla Regione. Ieri, infatti, tredici lavoratori, tra quelli che hanno vinto la sentenza di primo grado al Tribunale di Palermo – sentenza con la quale veniva riconosciuto ai lavoratori il diritto al reintegro nel posto di lavoro – sono stati convocati dal legale Stefano Domeniconi che ha comunicato loro una buona notizia. La società Multiservizi spa dovrà restituire loro cifre che oscillano tra i 14 e i 25 mila euro come “riconoscimento” delle mensilità non corrisposte.

Così, la somma complessiva che Multiservizi è chiamata a ripagare è complessivamente di circa 250 mila euro. Già, perché oltre ai salari da riconoscere, la Partecipata in liquidazione è stata condannata a pagare anche gli interessi e le spese legali. E potrebbe non finire qui.

Si tratta, infatti, in questo caso, dell’ultima puntata di una vicenda che si trascina da diverso tempo ormai. Sono 129, in tutto, gli ex lavoratori della Multiservizi spa, società che svolge i propri servizi per gli assessorati e gli ospedali siciliani, coinvolti in questa storia. Lavoratori “interinali” ai quali però i tribunali della Sicilia hanno in diversi casi riconosciuto il diritto all’assunzione, visto la nullità dei “contratti di somministrazione” inizialemente sottoscritti. Un diritto all’immissione in organico a tempo indeterminato a partire dalla prima assunzione. Un diritto al momento negato, prima dal governo Lombardo, che ha deciso di proporre ai lavoratori solo un indennizzo, né il governo Crocetta. E a questo proposito, è forte la delusione dei lavoratori. “Durante tutta la campagna elettorale – spiegano – il governatore ci aveva assicurato che avrebbe risolto la nostra questione. Che la mancata assunzione era solo un abuso, un’ingiustizia”.

Un’ingiustizia, a dire il vero, che non è stata sanata nemmeno in occasione della nascita della Servizi ausiliari Sicilia, la società che ha inglobato Multiservizi e un’altra partecipata regionale, Biosphera. Gli ex interinali sono rimasti fuori dall’elenco dei lavoratori confluiti dalle vecchie società di liquidazione in Sas. Ultimo “smacco” pochi giorni fa, quando l’annosa questione degli ex interinali aveva trovato uno spiraglio in un emendamento alla Finanziaria che prevedeva la nascita di un “bacino” dal quale la Sas avrebbe dovuto attingere in caso di esigenze di personale. Ma anche stavolta, niente di fatto. L’emendamento salta. E per i lavoratori è un ritorno nell’incertezza, nella paura.

Ma arrivano anche le notizie buone. Lo scorso week end, infatti, la dipendente Vincenzina Galione, già vincitrice in primo grado del ricorso per il reintegro a lavoro, ha visto riconosciuto quel diritto anche dalla sezione Lavoro della Corte d’appello di Palermo. E per questo è stata reintegrata in Sas. Una sentenza che potrebbe aprire ad analoghe pronunce per un’altra dozzina di lavoratori che potrebbero essere assunti “con riserva” in attesa dei successivi gradi di giudizio.

Sono circa 30 i lavoratori che hanno già vinto la causa in primo grado contro Multiservizi, tra Palermo e Agrigento. In tredici hanno ottenuto il riconoscimento dell’assunzione con la Sas. E per alcuni di loro, come detto, ecco la fresca, buona notizia.

Il tribunale civile di Roma ha disposto la liquidazione per tredici di loro degli stipendi non corrisposti dalla data in cui il singolo lavoratore ha aperto la vertenza con la società. Si tratta, di fatto, dell’esecuzione di una sentenza del Tribunale del lavoro di Palermo del luglio scorso, che riconosceva agli stessi lavoratori il diritto al riconoscimento dello status di “assunto a tempo indeterminato”. E molti lavoratori, a dire il vero, avevano anche aperto alla possibilità di rinunciare a questi arretrati. Attraverso delle transazioni. A patto che la società riconoscesse loro, appunto, il diritto all’assunzione. Anche attraverso contratti di part-time non inferiori alle trenta ore settimanali. Ma dal governo (meglio dire, dai governi) e dalla società non c’è mai stata una reale apertura.

Adesso, però, come detto, fioccano i risarcimenti che dovranno essere corrisposti dalla Multiservizi, in liquidazione. Circa 250 mila euro. E potrebbero essere solo i primi, visto che le cause si susseguono a ritmi serrati e già lunedì se ne prevedono altre sei. In totale, più di cento lavoratori attendono un riconoscimento. E la società regionale potrebbe trovarsi così, alla fine, obbligata a “staccare” un assegno a sei zeri. A lavoratori che in tutti questi mesi sono stati obbligati a… non lavorare.


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