Netturbini inscenano funerale| “Si sono spenti gli stipendi” - Live Sicilia

Netturbini inscenano funerale| “Si sono spenti gli stipendi”

Nuova battuta d’arresto del servizio di raccolta dei rifiuti in sei comuni dell’Ato Ct1. I netturbini sono scesi in piazza per protestare contro il mancato arrivo degli stipendi.

 

emergenza rifiuti
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GIARRE – Hanno inscenato un vero e proprio funerale questa mattina in Piazza Duomo a Giarre i netturbini dell’Aimeri Ambiente, tornati a protestare ancora una volta per gli stipendi. C’era tutto, la bara, la corona di fiori, i manifesti listati a lutto e attorno la disperazione di tanti lavoratori. I più fortunati non percepiscono lo stipendio da due mesi, tredici invece addirittura da sei. Un sit-in destinato a durare finché non verranno corrisposte le mensilità. Questa volta ai netturbini non basteranno le rassicurazioni e le promesse, dopo il mancato rispetto degli accordi siglati nel corso dell’ultimo tavolo tecnico in prefettura.

“I lavoratori hanno deciso autonomamente di astenersi dal lavoro – spiega Alfio Leonardi, della Cgil-Funzione pubblica – questo perché i patti assunti in prefettura pochi giorni fa non sono stati ancora una volta rispettati. Ci era stato detto che entro venerdì scorso avremmo ricevuto lo stipendio. La cosa non è avvenuta ma non ci siamo meravigliati più di tanto. Noi per rispetto del Prefetto e della parola data i lavoratori hanno continuato a lavorare fino a sabato. Ieri hanno deciso di fermarsi e noi come sindacato abbiamo dato la nostra solidarietà”. Giarre, Riposto, Mascali, Linguaglossa, Piedimonte e Calatabiano i comuni in cui il servizio di raccolta dei rifiuti si è interrotto. Tra oggi e domani il Prefetto, costantemente aggiornato sulla situazione, fisserà un nuovo incontro con i sindaci dei comuni coinvolti, la società d’ambito e la ditta.

Intanto ieri anche Riposto, Randazzo, Fiumefreddo di Sicilia, Maletto e Linguaglossa, dopo Bronte, hanno sottoscritto con la Joniambiente e l’Aimeri il protocollo d’intesa che dovrebbe consentire il pagamento senza ritardi degli stipendi dei lavoratori che operano nei comuni firmatari. A patto che, naturalmente, i comuni corrispondano puntualmente i canoni per il servizio reso.

 

 

 


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