Il suicidio, la scoperta: due donne assassinate| Un giorno di sangue a Palermo - Live Sicilia

Il suicidio, la scoperta: due donne assassinate| Un giorno di sangue a Palermo

L'abitazione di via Di Marco

Si era ucciso sui binari della metropolitana Giachery, a Palermo. Ma non era "solo" un suicidio. Dietro l'atroce gesto di un romeno, un duplice omicidio. Due donne uccise, Mihaela Gavril di 35 anni e Henryka Piechulska di 38. Alla base del folle gesto la delusione dell'uomo per una relazione finita.

palermo, via vincenzo di marco
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PALERMO– L’aveva amata. Era trascorso un po’ di tempo dal loro ultimo incontro, quello che probabilmente aveva sancito la fine del loro rapporto e, armato di rabbia ed un’ascia, ha messo fine alla vita della sua ex moglie e di un’amica della donna. Poi, disperato, ha raggiunto la fermata della metropolitana “Giachery” e si è infilato nella galleria. Aveva già deciso di farla finita, non trovava più alcuna ragione per vivere: ha atteso che il treno passasse per gettarsi su quei binari. Quello che nel pomeriggio sembrava “soltanto” un suicidio aveva alle spalle l’orrore. Una tragedia che sembra fondare le proprie radici in una relazione terminata male, troppo male. Al punto da esplodere nel sangue. E, a pagarne le spese con la propria vita non è stata soltanto la moglie dell’assassino, Mihaela Gauril, romena di 34 anni, ma anche un’amica polacca della donna, Hneryka Piechulska di 38 anni, che con ogni probabilità era intervenuta nella stanza della morte per difenderla.

L’uomo, Gabril Dumitru, anche lui romeno di 35 anni, ieri ha fatto irruzione nell’appartamento al quinto piano di via Vincenzo Di Marco con il chiaro obiettivo di uccidere. Proprio tra quelle mura la polizia ha trovato i due corpi senza vita delle donne: l’ex moglie di Dumitru si trovava sul letto. L’assassino si è accanito contro di lei colpendola con un’ascia e sfigurandola: l’arma è stata trovata proprio vicino ai due cadaveri. La Piechulska è invece stata trovata su una sedia, sarebbe morta strangolata e soffocata con un sacchetto di plastica. Uno scenario macabro in cui la Scientifica e la squadra Omicidi hanno effettuato i rilievi dopo l’intervento dei vigili del fuoco, che sono riusciti a fare accedere la polizia nell’appartamento.

Gli agenti sono risaliti all’abitazione soltanto dopo una serie di indagini, partite subito dopo il rinvenimento del corpo di Dumitru sui binari. L’uomo non aveva documenti con sé e la sua identificazione, come quella della polacca, non è stata semplice. Ma il 35enne aveva in tasca due telefoni cellulari e ad uno dei numeri registrati in rubrica qualcuno ha risposto, indicando la casa della moglie. La tragedia ha così preso forma: Dumitru potrebbe essere entrato in azione nell’appartamento di mattina, qualche ora prima di decidere di suicidarsi. I vicini di casa, i parenti e gli amici delle vittime sono nel frattempo stati condotti in questura per essere ascoltati. In molti conoscevano soltanto di vista le due straniere che lavoravano come colf. Le indagini privilegiano la pista passionale, ma le indagini dovranno ancora acquisire numerosi elementi che permetteranno alla polizia di scavare nella vita di Dumitru – che si sarebbe trovato a Palermo soltanto da alcuni mesi – e delle sue due vittime.


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