L'avvocato dell'ivoriano aggredito: |"Manca sicurezza per i rifugiati" - Live Sicilia

L’avvocato dell’ivoriano aggredito: |”Manca sicurezza per i rifugiati”

Rosa Lo Faro, legale del rifiugiato politico ferito ieri con un coltello in Corso Sicilia racconta la sua versione dei fatti su quanto accaduto e invia le foto che mostrano i segni dell'aggressione. La denuncia e l'appello dell'avvocato: "E' necessario garantire protezione".

 

L'ivoriano aggredito ieri in Corso Sicilia

CATANIA – Rosa Emanuela Faro, avvocato, non ci sta a stare in silenzio e decide di alzare la voce attraverso le pagine di LiveSiciliaCatania: “In questa città non si fa abbastanza per garantire sicurezza e protezione agli immigrati”. Uno dei suoi assistiti è l’ivoriano che ieri mattina è stato aggredito da un catanese alle 9 del mattino in Corso Sicilia. L’avvocato Faro ha inviato alla redazione le foto del 29enne della Costa D’Avorio, rifugiato politico per protezione, per poter dimostrare con i fatti le ferite che gli sono state inferte dal 39enne catanese.

L'uomo aggredito in corso Sicilia

“Ieri mattina alle 9.10 – spiega – ho ricevuto una telefonata proprio da lui, non aveva a chi rivolgersi e mi ha chiesto aiuto. Io ho inviato una collaboratrice del mio studio che è andata sul posto e lo ha accompagnato in ospedale. Gli sono stati diagnosticati 5 giorni di prognosi, ma questa mattina non si sentiva bene, quindi gli ho consigliato di andare alla guardia medica per farsi visitare”. Ieri è stata presentata regolare denuncia ai carabinieri. “Il mio assistito mi ha raccontato che è stato aggredito dopo che l’uomo gli ha domandato se era musulmano, lui ha risposto di no, ma l’altro non gli ha creduto ed ha iniziato a colpirlo. Dopo abbiamo scoperto che il catanese aveva avuto problemi psichichi ed è stato sottoposto al Trattamento Sanitario Obbligatorio, ma il TSO dura 60 giorni. Una volta terminato – si interroga l’avvocato .- cosa accadra? Se questa persona risulta con problemi pschici io non potrò chiedere neanche il risarcimento del danno. Ricordate l’omicidio della nigeriana, la famiglia non ha ottenuto neanche un risarcimento per quella morte”.

Il legale lancia un appello chiaro: “Bisogna fare qualcosa. E’ necessario garantire protezione e sicurezza a queste persone, soprattutto non possono accadere fatti del genere in pieno centro storico a Catania.”


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