"Dopo il muratore che si è dato fuoco | cerchiamo di evitare nuove tragedie" - Live Sicilia

“Dopo il muratore che si è dato fuoco | cerchiamo di evitare nuove tragedie”

Giovanni Guarascio

Una città sconvolta dalla tremenda storia di un uomo che si è dato fuoco per salvare la casa. Il sindaco di Vittoria ora scende in campo, in una situazione simile.

L'appello del sindaco di Vittoria
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VITTORIA (RAGUSA) – “La morte di Giovanni Guarascio è troppo fresca per non lanciare l’allarme di altri casi-limite”. Lo dice il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, che dopo il caso del muratore che si è dato fuoco il 14 maggio perché la sua casa è stata venduta all’asta, ha scritto al governatore siciliano Rosario Crocetta, all’assessore regionale alle Attività Produttive, Linda Vancheri, e alla dirigente del Servizio Vigilanza cooperative, Maria Brisciana, per chiedere un intervento su un caso drammatico che riguarda una donna assegnataria di un alloggio venduto a trattativa privata dal commissario liquidatore della cooperativa edilizia. “Il caso di Giovanni Guarascio – aggiunge il sindaco di Vittoria – ha coinvolto l’intera città e ha dato vita a un naturale movimento di sensibilizzazione rivolto a interventi, più volte richiesti, di moratoria delle esecuzioni e anche a proposte di impignorabilità della prima casa. Ma si prospetta un altro dramma se non si interviene subito, infatti, l’immobile di una donna di Vittoria è stato posto in vendita all’asta, per la data del 22 maggio scorso, al prezzo di 29.109,38, nonostante si fosse preparata a riacquistarlo. Stranamente, però, alla data prevista, la proprietaria ha scoperto che l’immobile era stato venduto con atto datato 21 maggio 2013, e di questo la stessa è stata informata dal liquidatore con un telegramma inviato il giorno successivo”.

“Al di là dell’anomalia della procedura, visto che l’abitante ha tutto il diritto di partecipare all’asta, quale sindaco del Comune che ha contribuito alla realizzazione dell’opera di edilizia popolare, concedendo la superficie dove sorge il complesso, ritengo questa procedura di esclusione della residente – conclude – un’assurda vessazione, e ancora più ingiustificata sarà, da qui a poco, l’esecuzione di sgombero coatto da parte della Regione siciliana che, in questo caso, si porrebbe in maniera peggiore di quel sistema bancario di cui tanto si parla in questi giorni”.

(fonte ANSA)


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