"L'autonomismo di Crocetta |è solo di facciata" - Live Sicilia

“L’autonomismo di Crocetta |è solo di facciata”

Il giovane deputato del Partito dei Siciliani sceglie di replicare al coordinatore del Megafono con numeri e fatti, senza sterili polemiche "che non fanno bene ai cittadini e alla politica". "L'articolo 37 - dice Toti Lombardo - è una delle più grandi operazioni, a mio avviso, contro lo sviluppo della Sicilia". L'INTERVISTA A CAUDO

TOTI LOMBARDO A CAUDO
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CATANIA – Non poteva certo restare in silenzio Toti Lombardo alle dichiarazioni del coordinatore provinciale de Il Megafono. “Con l’applicazione dell’articolo 37 Crocetta si è dimostrato forse più autonomista di quanto lo era l’ex governatore”. Il giovane deputato del Partito dei Siciliani sceglie di replicare con numeri e fatti, senza sterili polemiche “che non fanno bene ai cittadini e alla politica”.

“L’articolo 37 a cui si riferisce Caudo – sottolinea a LiveSiciliaCatania – è la più grande operazione, a mio avviso,  contro la Sicilia. E’ stato una sorta di scambio con Roma. Attraverso un decreto ministeriale la Regione per il 2013 ha ottenuto 50 milioni di euro che, voglio ricordare la Sicilia aveva già di diritto dallo Stato con l’articolo 38 dello Statuto come fondo per la solidarietà e fondi per l’edilizia che, però, erano utilizzati come spese in conto capitale. Quelle invece previste attraverso il decreto ministeriale sono spese in conto corrente. La Regione, quindi, si ritrova con lo stesso ammontare di fondi (50 milioni) ma quello che cambia è il loro utilizzo, infatti questi soldi potranno servire per pagare spese correnti, come gli stipendi”.

Il figlio di Raffaele Lombardo, dimostrando una dialettica da politico navigato, commenta ironico: “Comunque vogliamo ringraziare vivamente Crocetta per le sue azioni da vero autonomista”. “Voglio spiegare che questi fondi – incalza il deputato regionale – non potranno essere investiti per creare sviluppo. Non potranno essere destinate, quindi, per finanziare start up, per dare sostegno alle piccole e medie imprese e per il sostentamento dei nuovi progetti aziendale. Cosa che i fondi dell’Articolo 38 invece prevedevano”.

Toti, in perfetto stile Lombardo, attacca: “Hanno svenduto l’articolo 38 che di fatto non esiste più. Per la prima volta è stato cancellato un articolo dello Statuto attraverso la finanziaria. Inoltre – aggiunge – per il 2013 avremo 50 milioni di euro, ma il ministero si è riservato ogni anno di fissare l’ammontare del finanziamento da destinare alla Sicilia e visto il periodo di vacche magre, le previsioni non fanno ben sperare. Insomma, Crocetta ha dato a Roma la potestà di regolamentare quanti soldi spettano alla Sicilia”.

Alle affermazioni di Giuseppe Caudo il deputato autonomista mette sul tavolo un’ importante vittoria giudiziaria frutto di una battaglia che si è intestato l’ex assessore Gaetano Armao. “Una parte delle Rca auto riscossa dalle province – spiega Lombardo – andava come tassa a Roma, invece lo Statuto Siciliano prevede che queste somme debbano finire nelle casse della Regione Siciliana. Armao si è rivolto alla Corte Costituzionale che con la sentenza 97 del 2013 ha stabilito che fosse la Regione a riscuotere la percentuale delle Rca auto, e questo ha portato ad incassare 100 milioni di euro”.

La provocazione “Lombardiana” non si fa attendere: “Se realmente Crocetta è più autonomista di mio padre, rimetta nei fondi regionali i 50 milioni di euro che abbiamo perso con la cancellazione dell’articolo 38 e rinunci ai 100 milioni di euro che sono arrivati grazie alle lotte del Governo precedente. Se farà questo, sono pronto io (insieme a tutto il Partito dei Siciliani) ad affermare che Crocetta e Caudo sono più autonomisti di Lombardo”.

L’ultimo colpo alla botte del giovane deputato all’Ars è sulle precisazioni di Caudo in merito ai cosiddetti “trasformisti” che per il coordinatore del Megafono sono semplicemente “persone deluse che hanno trovato nel movimento di Crocetta un progetto politico valido”. “E’ inutile rispondere a Caudo – dichiara il deputato – che, invitiamo, comunque a essere più “cauto” nelle sue esternazioni. Io non penso che chi si sta presentando alle amministrative nella lista del Megafono sia stato spinto da grandi fervori e ideali politici. La verità dei fatti è sotto gli occhi di tutta l’opinione pubblica. Comunque – conclude Toti Lombardo- auguro a loro brillanti risultati perché al di là di tutto siamo legati da ottimi rapporti personali e umani.”

 


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