PALERMO – “Il provvedimento del Csm nei miei confronti è stato punitivo e politico”. La pensa così Antonio Ingroia, che al programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’, è intervenuto sul tema della sua ricollocazione come sostituto procuratore di Aosta, incarico che l’ex leader di Rivoluzione Civile non ha accettato. Ingroia – gli chiedono – ora è in vacanza? “No, sono a Brasilia, in ferie cinque giorni, per partecipare una conferenza”.
Ma scusi, se dovrebbe essere al lavoro ma si trova in Brasile, è in vacanza…”No, sono in ferie per questo convegno ma non sto in vacanza. Attendo la decisione del T.A.R.”.
Perché non vuole andare ad Aosta? “Non è vero che non ci voglio andare, io ritengo il provvedimento del CSM punitivo, penalizzante e anche con ragioni politiche, se vogliamo dirla tutta”.
Vuol dire che è stato mandato ad Aosta perché si è candidato? “Per quello, perché sono stato controcorrente”.
E’ vero che non le piace la Val D’Aosta? “Mi piace la cucina valdostana, i cittadini valdostani e lì ci sono dei colleghi preparati. Il problema non è la Val D’Aosta, il punto è che io mi sono occupato di indagini a antimafia per 25 anni e se devo esser ricollocato in magistratura mi si rimandi a fare cose di mafia”.
Se si fosse candidato col PD, secondo lei sarebbe stato comunque mandato ad Aosta? “Se mi fossi candidato col PD, ora sarei in Parlamento”.
Salvatore Borsellino si è detto preoccupato per l’incolumità, in carcere, di Massimo Ciancimino. Lei cosa ne pensa? “Le carceri italiane, oggi, dovrebbero garantire sicurezza nei confronti di qualsiasi detenuto”. Secondo Sonia Alfano, Provenzano però è stato picchiato in carcere. “Si faranno tutti gli accertamente, so che indagando la Procura di Palermo”.
E’ possibile che sia avvenuto? “Niente è impossibile in Italia”.
Ed è possibile che Giorgio Napolitano vada a testimoniare al processo Stato – mafia? “Quello credo sia doveroso, io ritengo che dovrebbe esserlo”.
