Corruzione, truffa, abuso d'ufficio | Fermato architetto: "Voleva fuggire" - Live Sicilia

Corruzione, truffa, abuso d’ufficio | Fermato architetto: “Voleva fuggire”

Ignazio Fonzo

Il provvedimento è stato firmato dal procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo (nella foto), e dal sostituto Luca Sciarretta. L'architetto Tuzzolino, sottoposto a intercettazioni, secondo la procura voleva scappare a New York: lo scorso 17 aprile aveva telefonato al call center di una compagnia aerea per prenotare un volo per gli Stati Uniti.

palma di montechiaro
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PALMA DI MONTECHIARO (AGRIGENTO)- I carabinieri hanno sottoposto a fermo l’architetto Giuseppe Tuzzolino, 33 anni, di Agrigento, indagato, tra l’altro, di corruzione, abuso d’ufficio, truffa aggravata ai danni dello Stato e del Comune di Palma di Montechiaro. Il provvedimento è stato firmato dal procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, e dal sostituto Luca Sciarretta. L’architetto, sottoposto a intercettazioni, secondo la procura voleva scappare a New York: lo scorso 17 aprile aveva telefonato al call center di una compagnia aerea per prenotare un volo per gli Stati Uniti e lo scorso 7 maggio, scrivono i magistrati, “senza possibilità di equivoci, durante una conversazione telefonica, raccontava apertamente di volersene andare via perché aveva ‘un bordello addosso'”.

Secondo la Procura, Tuzzolino, assieme all’ex sindaco di Palma di Montechiaro, Rosario Bonfanti, al dirigente dell’Utc, Salvatore Di Vincenzo, al responsabile dell’ufficio antiabusivismo Baldassare Zinnati e ad altri da identificare, “promuoveva, costituiva e dirigeva un’associazione, partecipata anche dai consiglieri comunali, finalizzata alla commissione di più delitti, agendo tutti consapevolmente e stabilmente fornendo ciascuno un contributo materiale e morale alla consumazione dei reati, beneficiando degli ingenti proventi economici dell’attività illecita”. Secondo la Procura, “i pubblici ufficiali, coadiuvati dagli altri sodali asservivano costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro e altre utilità, agli interessi propri; turbavano numerosi procedimenti amministrativi diretti a stabilire il contenuto di bandi pubblici per condizionare le modalità di scelta dei contraenti in alcuni pubblici appalti indetti dal Comune di Palma di Montechiaro”. Tra questi appalti, i lavori del “Contratto di Quartiere II stazione-Pizzillo”, per 2.432.027 euro e l’affidamento in concessione per 19 anni della gestione del mercato ortofrutticolo di Palma di Montechiaro.

Dal 2009 al 2012 decine e decine sarebbero state – secondo la Procura di Agrigento – le false concessioni edilizie in sanatoria rilasciate dal Comune di Palma di Montechiaro. Nelle pratiche edilizie, custodite in Municipio, sarebbero state inserite dei falsi bollettini di versamento postali, inducendo in errore sia i cittadini che richiedevano la concessione in sanatoria che i competenti funzionari comunali. In questo modo, la presunta organizzazione si sarebbe appropriata di circa 220 mila euro che i cittadini versavano a titolo di oblazione. Secondo le ricostruzioni investigative dei carabinieri della compagnia di Licata e della Procura di Agrigento, ci sarebbero stati casi in cui i presunti componenti dell’associazione, da un cittadino avrebbero intascato fino a 40 mila euro. Della presunta associazione avrebbero fatto parte anche due consiglieri comunali e cinque liberi professionisti.

Rosario Bonfanti, eletto sindaco di centrodestra di Palma di Montechiaro (Ag) il primo giugno del 2010, si era dimesso all’inizio dello scorso febbraio dopo aver ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sull’ufficio tecnico. Le sue dimissioni erano state precedute da quelle dei suoi assessori. Attualmente, Bonfanti è candidato per le amministrative della prossima settimana al consiglio comunale. Il primo blitz dei carabinieri al Comune di Palma di Montechiaro risale a gennaio quando vennero sequestrati una cinquantina di faldoni sui lavori pubblici e sulle concessioni edilizie. Su disposizione del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Luca Sciarretta, i militari acquisirono anche il pc di Bonfanti, oltre ad un hard disk e a dei cd. Il sequestro, allora, riguardò anche degli incartamenti acquisiti nello studio di un professionista del Villaggio Mosé di Agrigento e nello studio di due progettisti nel centro urbano di Palma.

(Fonte ANSA)


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