GELA – “Il fatto è grave e i reati che stiamo ipotizzando sono di inquinamento delle acque e dei terreni circostanti, emissioni nocive e disastro colposo”. Risponde così il Procuratore della Repubblica, Lucia Lotti, alla domanda sullo sversamento di oggi di una quantità di idrocarburi nel fiume Gela. Il fatto è accaduto intorno alle sette del mattino e la Procura di Gela, subito allertata, ha provveduto immediatamente al sequestro dell’impianto Topping che lavora all’inizio del processo produttivo della raffineria.
“Si è trattato di un problema tecnico all’impianto – spiega il procuratore – adesso stiamo cercando di verificare di chi e quali sono le responsabilità perché una cosa è certa, lo sversamento ha provocato un inquinamento del fiume e dei terreni e, anche se in modo modesto, anche del mare”.
Come siete intervenuti?
“Abbiamo fatto intervenire immediatamente i mezzi per arginare la fuoriuscita del greggio e per fortuna il contenimento ha funzionato, la macchia ha interessato solo circa cinquecento metri di mare antistante alla foce del fiume e stanno per essere tutti riassorbiti”.
Era da un po’ di tempo che non accadeva, ma ogni volta torna la consapevolezza di quanto sia a rischio questo lembo di costa.
“Innanzitutto è doveroso sottolineare che la Procura lavora da anni alacremente per mettere in atto misure preventive per questo tipo di eventi. Poi, naturalmente, c’è sempre la possibilità che questo accada a causa di situazioni assolutamente impreviste. Oggi stiamo valutando i profili oggettivi e soggettivi di quanto accaduto”.