Sversamento di petrolio in mare | Allarme inquinamento a Gela - Live Sicilia

Sversamento di petrolio in mare | Allarme inquinamento a Gela

La chiazza di petrolio davanti alla spiaggia a Gela

Il greggio si è sversato in mare dalla foce del fiume Gela per un guasto a un impianto della raffineria, che è stato sequestrato dalla magistratura. Al lavoro i mezzi antinquinamento per cercare di circoscrivere le chiazze di carburante. Guarda la fotogallery (di Andrea Cassisi)

sul posto carabinieri e guardia costiera
di
4 min di lettura

GELA (CALTANISSETTA) – La puzza della benzina si respirava alle prime luci dell’alba a Gela. Un odore nauseabondo a cui la città è abituata, soprattutto quando spira scirocco. Ma questa volta non è stato il vento a rendere l’atmosfera così pesante. Ma la fuoriuscita di ingenti quantitativi di idrocarburi, non meno di una tonnellata, in particolare greggio emulsionato con acqua, dall’impianto Topping 1 della raffineria di Gela, situato all’isola 7 nei pressi di un canalone interno al perimetro dello stabilimento che sfocia nel vicino fiume Gela. La fuoriuscita ha interessato il fiume Gela per diverse centinaia di metri, dallo sbocco del canale, fino alla foce e allo specchio d’acqua antistante. Lo sversamento si è protratto per circa un’ora, dalle sei del mattino, fino a quando l’impianto non è stato meccanicamente fermato. Il greggio è uscito dallo scarico dell’impianto che normalmente convoglia l’acqua residua del processo di lavorazione.

L’impianto Topping 1, ora posto sotto sequestro, è destinato alle prime fasi del processo di raffinazione del greggio, che vi affluisce dal parco generale serbatoi. “Un disastro ambientale”, così lo ha definito Emanuele Amato, dell’associazione ambientalista Amici della Terra, tra i primi ad arrivare sul posto. “Avevamo già segnalato il problema nelle ore precedenti – dice – attraverso i pescatori che ci avevano contattato riferendoci di avere notato petrolio in mare. Questo è un vero e proprio disastro ambientale che mette in ginocchio la città e l’imminente stagione balneare”.

In queste ore sono ancora in corso le operazioni della guardia costiera e dei mezzi antinquinamento della raffineria che stanno tentando di far contenere la chiazza enorme di petrolio riversatosi in mare ed impedire che si allarghi verso la zona est della città in direzione Licata. Fortunatamente non ci sono particolari correnti che rendono impossibili i lavori. “E’ assurdo – denuncia ancora Amato – che le operazioni si stiano svolgendo con mezzi così piccoli e con un numero di personale addetto ai lavori così esiguo”. La zona antistante alla foce del fiume , chiusa al traffico veicolare, è stata assediata da tantissimi curiosi che hanno voluto constatare di persona le conseguenze dell’incidente ambientale. Un episodio che, il caso ha voluto, è avvenuto proprio all’indomani di una serie di polemiche legate ad un articolo pubblicato dal settimanale l’Espresso che denunciava l’alto tasso di inquinamento a Gela.

“Questo evento  dimostra che non tutte le attenzioni sono state attuate per evitare danni e disservizi durante la rimessa in produzione delle linee della Raffineria”, scrivono le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil da Roma dove sono impegnate con i propri rappresentanti in un vertice sull’emergenza disoccupazione. “La perdita di prodotto sembrerebbe sia avvenuta per un guasto allo scambiatore dell’impianto che era stato rimesso in funzione da circa una settimana dopo un fermo di 11 mesi derivante dal blocco temporaneo di due linee di lavorazione. Riteniamo grave e non giustificabile il disservizio avvenuto nella mattinata di oggi con lo sversamento di prodotti inquinanti nel canale interno alla raffineria ed in parte nel fiume Gela e a mare”. Per le prossime ore i sindacati hanno chiesto un incontro all’azienda che finora non ha divulgato alcuna nota ufficiale sull’accaduto riferendo solo di avere avviato un’indagine interna per verificare con esattezza cosa ha provocato la fuoriuscita di greggio in mare.

Anche la Procura della Repubblica ha aperto un’indagine per stabilire con precisione la sequenza degli eventi che hanno provocato l’ingente sversamento. “Sulla base dei primi dati emersi, l’evento è dipeso da varie concause che hanno determinato l’alterazione dei processi all’interno del Topping 1 e la mancata separazione tra greggio e acqua. Si è accertata la rottura di uno scambiatore asservito all’impianto, rottura che ha poi provocato la fuoriuscita dell’emulsione (misto di acqua e greggio) dallo scarico. Si è registrato, inoltre, il mancato funzionamento della valvola di sicurezza destinata ad impedire la fuoriuscita dell’emulsione stessa, nonché il difetto, nel loro complesso, delle manovre di sicurezza. Solo il fermo totale dell’impianto, avvenuto a distanza di circa un’ora dal verificarsi del problema, ha posto fine allo sversamento”, ha spiegato Lucia Lotti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gela che procede per danneggiamento aggravato e disastro innominato colposo. Anche il sindaco Fasulo ha definito “gravissimo quanto avvenuto stamattina”, dice. E aggiunge: “Siamo sul posto, si sta lavorando alacremente per cercare di porre argine a questo disastro. Monitoriamo costantemente la situazione e sarà fatto tutto ciò che è necessario per porre rimedio a quanto successo”.

Sui social network è un continuo aggiornamento di foto e video che rimbalzano da un profilo all’altro con gli utenti che denunciano quanto accaduto con foto in cui è possibile vedere il mare e le spiagge colore nero invase da petrolio. Il Presidente della Regione Rosario Crocetta ritiene di “elevare” il livello di soglia dei controlli da effettuare in quei siti di industrializzazione come Gela. Crocetta ha convocato i vertici dell’Eni a Palermo. ” Dell’incidente ambientale accaduto stamani si parlerà in un vertice che ha convocato il Governatore tra l’Eni, l’Asp, l’Arpa, l’assessorato alla Salute e al Territorio e Ambiente per giovedì prossimo. Sui social network è un continuo aggiornamento di foto e video che rimbalzano da un profilo all’altro con gli utenti che denunciano quanto accaduto con foto in cui è possibile vedere il mare e le spiagge colore nero invase da petrolio.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI