Prostituzione on line, tra "web-girl" ed escort| Tariffe via mail per adescare i clienti - Live Sicilia

Prostituzione on line, tra “web-girl” ed escort| Tariffe via mail per adescare i clienti

Mentre alcuni social network escludono tutti i servizi di escort e prostituzione, su Facebook aumenta la presenza di ragazze che offrono il proprio corpo aggirando le regole del social network tramite la messaggeria privata. Numerosi i palermitani che nelle ultime settimane hanno ricevuto messaggi privati con tariffe e dettagli delle prestazioni. Ecco la testimonianza di un lettore.

IL FENOMENO
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PALERMO – Scelgono i loro potenziali clienti osservando la foto profilo e accertando la loro età e la città di residenza. Inizia così l’adescaggio da parte delle “escort” sbarcate su Facebook. Il mestiere più antico del mondo, infatti, dopo essere stato buttato fuori da Linkedin, il sito che aggrega milioni di contatti professionali, spopola come non mai sul social network più famoso del mondo e su Twitter, dove non mancano foto esplicite e frasi ammiccanti che mirano a raccogliere quotidianamente contatti.

E così, visto che Facebook secondo i suoi termini di servizio vieta la pubblicazione di contenuti pornografici e il suo utilizzo per scopi illegali, chi offre il proprio corpo sul social network ha escogitato una tattica del tutto silenziosa, ma a suon di messaggi. Rigorosamente privati. Quello che un ragazzo palermitano di 32 anni racconta, infatti, è un brevissimo rapporto epistolare che si snoda tra tariffe, possibilità di scelta tra le modalità dell’ipotetico incontro e descrizione dettagliata delle prestazioni.

“La ragazza che mi ha contattato – spiega il giovane – è di Palermo, dice però di potersi spostare in diverse parti dell’Isola. Nel primo messaggio si è presentata, mi ha mandato ulteriori foto e ha elencato nel dettaglio il tipo di prestazioni che offre”. L’escort made in Sicily avrebbe dato due alternative al potenziale cliente: “Ha scritto che avrei potuto scegliere tra due versioni. La prima è la ‘web girl’: avrei potuto assistere ad uno spogliarello dal mio computer. In quel caso avrebbe messo in piedi una sorta di spettacolino erotico, ma avrei dovuto sborsare dieci euro”.

A corredare il messaggio via web, infatti, c’è anche il metodo di pagamento prestabilito: “Si tratta ovviamente della Postepay – aggiunge il 32enne – sulla quale avrei dovuto accreditare i soldi prima che lei si esibisse. La seconda possibilità che mi è stata offerta aveva invece un costo che andava dai cinquanta agli ottanta euro. Avrei potuto raggiungerla a casa o darle un appuntamento da qualunque altra parte”.

Ma non finisce qui, perché quello offerto al cliente è un ampio ventaglio di scelte, compresa quella della partecipazione di una terza persona. “Quando per curiosità le ho risposto – continua il giovane – ha scritto che avrei potuto avere rapporti sessuali sia con lei che con un’altra donna. Il prezzo in questo caso diventava di ottanta euro a testa”. Un fenomeno in escalation sul Web, attraverso il quale decine di palermitani, nel corso degli ultimi mesi sono stati adescati.

Insomma, le nuove frontiere della prostituzione non conoscono limiti, e il web non è di certo una eccezione. Le attività a luci rosse sui social network aumentano quotidianamente la loro presenza, così come gli annunci nei siti di incontri che promuovono alcuni centri massaggi della città che in realtà celano case d’appuntamento.

L’ultima, in ordine di tempo, è stata scoperta dalla polizia in via Petrarca, nel cuore della zona residenziale del capoluogo. Al suo interno lavoravano anche minorenni, tra cui una liceale che si era allontanata da casa: le indagini per il suo ritrovamento hanno condotto la polizia nell’appartamento mascherato da centro benessere.

 


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