Bidello uccide un'insegnante| Il racconto dei colleghi - Live Sicilia

Bidello uccide un’insegnante| Il racconto dei colleghi

Il racconto dei colleghi di Salvatore Lo Presti: "Poteva fare una strage, ce l'aveva con il mondo intero".

 

VITTORIA – “Poteva fare una strage, l’ho bloccato d’istinto, ma non ditemi come ho fatto perché non lo so neanche io. Sono stanco e provato da questa assurda giornata”. Così Salvatore Gallo, 56 anni, il bidello che stamani ha bloccato il suo collega Salvatore Lo Presti mentre con la pistola in pugno sparava colpi contro l’insegnante di religione, Giovanna Nobile. “Ero in segreteria che stavo presentandola mia domanda di ferie – ricostruisce Gallo – quando ho sentito un colpo di arma di fuoco, mi sono girato di botto ed ho visto Lo Presti con la pistola in mano che sparava contro la professoressa Nobile. Ha sparato un altro colpo e poi un altro ancora, poi mi sono buttato su di lui e l’ho bloccato”. “In segreteria c’erano altre tre persone e ho temuto davvero che facesse una strage – conclude Gallo – io gli ho fermato le braccia e dopo tenendolo l’ho portato nel corridoio affinché non sparasse più, poi è arrivato un poliziotto che l’ha disarmato”.

“Ce l’aveva col mondo intero – dice Biagio Cirica, collega di Salvatore Lo Presti – ma non andava al di là dello sproloquio. In fondo era uno tranquillo, mai e poi mai avrei pensato che gli scattasse questo raptus. Anche stamattina stava facendo i soliti discorsi – ricostruisce il bidello – quando è arrivata la professoressa Nobile, l’ha seguita per le scale e appena dentro la segreteria ha cominciato a sparare. Ma non mi sono preoccupato perché conoscendolo ho pensato che avesse sparato a salve, invece, aveva fatto terribilmente sul serio. E’ stato un mio collega Salvatore Gallo a bloccarlo e a disarmarlo prima che arrivasse la polizia”. “Lo conosco da quasi 30 anni – sottolinea ancora Cirica – perché abbiamo preso servizio a scuola nel 1985 e che potesse avere questo scatto non ci avrei mai creduto. Che nascondesse odio verso la professoressa o avesse un debole per lei come si fa a dirlo? E’ tutto assurdo…”.

“Mi trovavo nella stanza accanto alla segreteria e dopo aver sentito i colpi mi sono precipitata in segreteria per vedere cosa fosse accaduto. Ho visto Giovanna Nobile a terra che già non dava segnali di vita, ho provato a rianimarla ma ho capito subito che la stavamo perdendo e quando è arrivata l’autoambulanza aveva perso già i sensi”. E’ sconvolta Giovannella Mallia, preside vicaria dell’istituto comprensivo ‘Francesco Pappalardo’ di Vittoria: “Stavo sistemando i registri – aggiunge l’insegnante – e i colpi di arma di fuoco che ho sentito sono stati uno dietro l’altro. La segretaria Concetta Insaudo e altri due applicati di segreteria gridavano perché avevano assistito in diretta al ferimento della collega e non si davano pace. Ho avuto paura e non riesco ancora a razionalizzare come sia potuto accadere. Tra il bidello e la docente di religione – sottolinea Mallia – c’era stato in passato qualche discussione ma cose normale in un istituto. Che la cosa potesse degenerare non era ipotizzabile”.

“Voglio un’autoambulanza e trovare la serenità che ho perduto…”. Arriva sconvolto il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo ‘Francesco Pappalardo’ di Vittoria, Sebastiano Lima: “Stavo facendo esami in una scuola di Acate – ricostruisce il dirigente – quando mi hanno telefonato. Stentavo a crederci perché il bidello era solito sproloquiare ma non aveva dato in precedenza motivi di preoccupazione. Non so cosa sia scattato nella sua mente. Il primo caldo, la rabbia per dovere andare in pensione anticipatamente perché poteva ancora rimanere ancora in servizio. Ecco per questo motivo aveva un chiodo fisso, ma da qui a sparare ce ne vuole… Questa tragedia – prosegue Lima – mi sconvolge, non ce la faccio proprio a sostenere il peso di questo dramma”.


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