Escalation di rapine in casa| La polizia: "Sempre la stessa banda" - Live Sicilia

Escalation di rapine in casa| La polizia: “Sempre la stessa banda”

L'ultimo episodio riguarda marito e moglie, bloccati con del nastro adesivo da una banda di malviventi che ha portato via 2.500 euro. Gli investigatori che conducono le indagini: "La banda di malviventi ha le ore contate". (Nella foto il vicequestore Mosca)

IL FENOMENO
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PALERMO – Non si sentono sicuri nemmeno in casa propria. Hanno paura che qualcuno possa sorprenderli di nuovo uscendo dall’ascensore o dalla macchina. Temono di essere pedinati o bloccati dopo avere prelevato da un bancomat. Sono coloro finiti nel mirino dei rapinatori che hanno preso d’assalto i loro appartamenti, bloccando e imbavagliando i proprietari, minacciandoli e non fermandosi neanche di fronte all’ipotesi di dovere usare la violenza per ottenere quello che vogliono, dando vita a momenti di terrore che le vittime difficilmente cancelleranno dalla loro mente.

Soldi, oggetti preziosi, gioielli, quadri d’autore: negli ultimi mesi a Palermo i bottini delle bande di rapinatori sono stati cospicui ed hanno fatto versare abbondanti lacrime alle vittime. A partire dall’ultimo caso registrato dalla polizia, quello che riguarda il titolare di un negozio di frutta e verdura preso di mira da tre malviventi che l’hanno aspettato sul pianerottolo di casa. L’uomo, un 57enne, non ha avuto altra scelta. Ha quindi preso le chiavi e ha aperto la porta di casa, finendo all’improvviso in un quarto d’ora d’inferno. La banda ha infatti bloccato la vittima appena è uscita dall’ascensore del suo palazzo, che si trova in una traversa di via Brunelleschi, e dopo averla minacciata è entrata in casa imbavagliando l’uomo e bloccando sia lui che la moglie con del nastro adesivo.

Lunghi momenti di terrore per i coniugi, che hanno dovuto assistere, impotenti, al maxi furto sotto il loro tetto. La banda ha passato al setaccio ogni stanza, fatto razzia di oggetti di valore e gioielli, impossessandosi anche di duemila e cinquecento euro in contanti che erano conservati in un armadio. I malviventi hanno quindi riempito degli zaini per poi fuggire senza lasciare alcuna traccia. Quando l’uomo è riuscito a liberarsi ha chiamato la polizia: gli agenti della volante hanno trovato la casa al soqquadro e raccolto la testimonianza della coppia. Le indagini per risalire ai tre rapinatori sono in corso, così come quelle dei malviventi entrati in azione nella zona di Bonagia, dove vive una 72enne.

La donna è stata bloccata nel parcheggio del palazzo in cui abita: ad aspettarla, in questo caso, erano due giovani con addosso caschi da motociclista. I rapinatori non erano armati, ma hanno costretto l’anziana a consegnare la borsa che conteneva settecento euro. I due avevano infatti seguito la vittima, dal bancomat da cui aveva prelevato fino a casa e sono andati a colpo sicuro: l’ennesima rapina ai danni di anziani che viene messa a segno in città. Un fenomeno in forte escalation nel capoluogo, che non risparmia i pensionati, coloro che spesso vengono seguiti dall’ufficio postale fino al portone di casa. Ma nel mirino sono finite anche le donne, madre e figlia bloccate da una banda nel loro appartamento di via Giafar, ma anche i professionisti. Ultima, in ordine di tempo, la rapina in casa di un commercialista che vive nel centro storico: bottino, centomila euro, tra denaro e preziosi oggetti d’antiquariato.

Secondo la polizia è sempre la stessa banda ad agire, o meglio “Si tratta di soggetti intercambiabili, tra i quali ci sono dei pregiudicati – spiega il vice questore aggiunto, Carmine Mosca – che entrano in azione in modo estemporaneo. Si conoscono tutti, sono in contatto, e in base all’obiettivo che si prefiggono, scelgono tra di loro chi colpirà. Di fronte a questo fenomeno – aggiunge – l’opera di repressione segue immediatamente quella della prevenzione. Al momento, riteniamo di avere individuato i componenti della banda che negli ultimi tempi ha seminato panico e terrore nelle abitazioni dei palermitani, specie in quelle di soggetti più deboli, come gli anziani”.

Nei confronti di questi ultimi i colpi messi a segno sono numerosi: rapine pianificate, per il successo delle quali i malviventi escogitano meccanismi infallibili. “Già – aggiunge Mosca – uno dei metodi maggiormente adottati è quello della luce staccata. I rapinatori individuano il contatore dell’energia elettrica dell’abitazione e attendono che la vittima esca fuori per riattaccarla, come è successo qualche mese fa in via Marchese di Villabianca. Ma ormai siamo sulle tracce dei responsabili – conclude – siamo in grado di dire che la banda di rapinatori ha le ore contate”.

 

 

 

 


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