"Era minacciata da tempo" | I funerali di Giovanna - Live Sicilia

“Era minacciata da tempo” | I funerali di Giovanna

Giovanna Nobile

L'esame autoptico sul corpo di Giovanna Nobile, uccisa sabato dal bidello Salvatore Lo Presti, ha confermato le cause del decesso. Previsti per domani i funerali dell'insegnante. Parla il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale: "Episodio tragico".

L'INSEGNANTE UCCISA A VITTORIA
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VITTORIA (RAGUSA)- Il medico legale Davide Agnello ha eseguito stamani l’esame autoptico sul corpo dell’insegnante di religione, Giovanna Nobile, uccisa sabato all’interno della segreteria dell’Istituto Comprensivo ‘Francesco Pappalardo’ dal bidello Salvatore Lo Presti, che ha confessato il delitto.

L’autopsia ha confermato che sono stati due i proiettili che hanno colpito l’insegnante provocando l’ emorragia al fegato e all’addome. Gli altri tre colpi di arma da fuoco rilevati dalla Polizia Scientifica non sono andati a segno perché uno si è conficcato nella borsa dell’insegnante, un altro – deviato dall’intervento del collega del bidello – è stato individuato nell’infisso della segreteria della scuola e un altro ancora nel muro del corridoio della scuola. Al termine dell’autopsia, la salma è stata riconsegnata alla famiglia che ha fissato i funerali per domani alle ore 18 presso la Chiesa della Resurrezione.

“Minacciata da tempo”
La professoressa di religione era già stata minacciata in passato dal suo assassino. A rivelarlo in una lettera aperta sono i familiari della vittima che aggiungono nuovi particolari sulla vicenda. “Non si parli di ‘passione’ – scrivono – ma si dica in modo chiaro e deciso che Gianna, insieme ad altre colleghe, era stata fatta oggetto di deliranti minacce da parte di Lo Presti che non aveva esitato a danneggiare anche beni di altri docenti”. La professoressa infatti aveva sottoscritto lo scorso anno una petizione, proposta da altri colleghi, per fare trasferire il bidello, acuendo così il rancore nei suoi confronti. “La vicenda – aggiungono i familiari – va inquadrata e letta nell’intollerabile ed incomprensibile tensione oramai radicata all’interno dell’Istituto scolastico. In realtà era a tutti nota, e non certo per le divulgate ‘doti artistiche’, la figura, sempre più inquietante e temuta del bidello, munito di regolare porto d’arma da fuoco, che non era certo nuovo a comportamenti che definire bizzarri e stravaganti è davvero poco e che avrebbero dovuto essere ‘neutralizzati’ da tempo da chi ha la responsabilità di garantire l’incolumità di docenti e utenti e doveri di custodia sugli alunni minorenni”.


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