Renzi ad Aci Sant'Antonio: "Possibile cappotto" - Live Sicilia

Renzi ad Aci Sant’Antonio: “Possibile cappotto”

Il sindaco di Firenze in Sicilia per dare manforte ai candidati del centrosinistra. Video Beppe Mammino.

Ad Aci Sant'Antonio
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ACI SANT’ANTONIO – E’ arrivato nel pomeriggio in piazza Maggiore ad Aci Sant’Antonio, uno dei comuni chiamati al ballottaggio, per sostenere il candidato Santo Caruso e invitare al voto chi, nella tornata precedente, ha preferito rimanere a casa.  Matteo Renzi, in tour in Sicilia, testimonia la presenza del Pd al fianco dei candidati a cui chiede di essere protagonisti del rilancio democratico e della rinascita di un partito nazionale coeso. Oggi non è il Pd che aiuta i sindaci a vincere, ma sono i sindaci che devono aiutare il partito a vincere” – ha detto il sindaco di Firenze. Al secondo turno abbiamo candidati di prestigio in grado di vincere e di fare così il ‘cappotto’ in Sicilia domenica”.

Si è rivolto, poi, direttamente agli abitanti del paese etneo, chiamati al voto domenica e lunedì. “Aci Sant’Antonio è pronta a cambiare – ha sottolineato Renzi – ha il dovere di cambiare e non solo attraverso la scelta del voto, o del candidato, ma anche attraverso la scelta di “pretendere” un futuro migliore. In Sicilia e a Catania, questo è già successo nelle ultime elezioni. La gente non ha più bisogno di promesse, adesso è il momento di agire”.

Sostenere il partito per salvare il Paese, la tesi di Renzi, convinto che la vittoria del centrosinistra in Sicilia sia un segnale inequivocabile del cambiamento dei tempi. “Credo che oggi il ragionamento rispetto al passato si sia rovesciato – ha detto -. Prima succedeva che il partito da Roma dava una mano ai sindaci sul territorio, adesso credo che le cose siano totalmente all’opposto. Sono i sindaci che, sul territorio, daranno una mano al Pd a Roma per tornare a vincere perché questo Pd, deve tornare a vincere altrimenti non si salva l’Italia”.

Circondato dalla folla, Renzi dà anche qualche consiglio ai futuri primi cittadini, evidenziando la difficoltà di gestire un Comune senza una buona dose di flessibilità e, soprattutto, senza passione. “Per fare il sindaco servono due condizioni: o avere un pizzico di follia o amare profondamente la propria città. Il sindaco è un politico anomalo, è colui che sta in mezzo alla gente, che ne – ha aggiunto – condivide le ansie ed i problemi. Il sindaco è colui che è sempre all’altezza dei sogni delle speranze della gente”.

Giunto quasi alla fine del suo discorso, Renzi  ha mandato un messaggio a Grillo e a Berlusconi, per poi fermarsi a fare un po’ di autocritica. “Io sono uno che pensa che la politica non si faccia solo nei palazzi che bisogna agire, è necessario girare e vedere che ci sono tante “Italie. Ci sono quelli che hanno creduto al miracolo italiano e che sono delusi. Anche noi abbiamo deluso, noi con le nostre divisioni con le nostre correnti, con i nostri spifferi. Quindi basta con le polemiche interne e siamo concreti. Se saprete scegliere lunedi – conclude il sindaco di Firenze – quella fascia tricolore sarà anche un po vostra, prima sarà orgoglio, poi responsabilità, in ogni caso sarà bellezza perché la politica tornerà ad essere una cosa bella. Ma non aspettate che lo facciano i politici da Roma dipende da voi, dalla vostra comunità e dal vostro sindaco, da parte mia vi faccio i migliori in bocca al lupo”.

 L’intervista al coordinatore dei renziani Lo Presti


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