Il ministro Cancellieri: |"Dove c'è cultura c'è legalità" - Live Sicilia

Il ministro Cancellieri: |”Dove c’è cultura c’è legalità”

Il ministro della Giustizia plaude al decreto del Vescovo di Acireale e cita Don Puglisi: “E’ necessario vivere nel rispetto dei diritti e dei doveri”.

Acireale – La città di Acireale, ha accolto oggi il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, invitata dal Vescovo Antonio Raspanti, nell’abito dell’incontro denominato “ Conversazioni sulla legalità”, durante il quale è stato presentato il volume “Cultura della legalità e società multireligiosa”.

Vescovo Raspanti, Cancellieri e Procuratore Salvi

L’incontro ha avuto luogo presso la chiesa di S.Rocco, in presenza, tra gli altri, del sindaco Nino Garozzo e il Procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi. Unico tema, proprio la legalità, lungamente dibattuta dal Vescovo Raspanti e dalla Cancellieri: “La base della legalità è la cultura – esordisce il Ministro – e la cultura richiede, grande impegno e grande comprensione, ma soprattutto la consapevolezza, da parte della gente, di essere titolari di diritti e di doveri, quindi della capacità di vivere equilibratamente, di rispettare i diritti degli altri, di sapersi fermare al momento giusto e su questo, io credo, che la religione dia quella marci in più.”

Plaude il ministro, al decreto del Vescovo Raspanti di privare delle esequie ecclesiastiche chi è stato condannato per reati di mafia. “Faccio i miei complimenti al vescovo di Acireale, per il coraggio che ha avuto nel fare questo atto, che ha tantissime valenze, prima di tutto simbolica, perché non dimentichiamo che la mafia si combatte molto con i simboli, la mafia ha bisogno di simboli perché a volte un simbolo vale più di tante altre cose. Può essere un continuo monito sapere che se sei un affiliato, non avrai le esequie religiose. Io credo che anche l’uomo più belva ci rifletta su queste cose, o magari le mogli, i figli, questo atto fa almeno nascere il germe del dubbio. Noi oggi parliamo di tante cose ma non dimentichiamo Don Puglisi, che ha pagato con la vita, per avere avuto il coraggio di insegnare ai ragazzi che è importante tenere la testa alta, l ’orgoglio della cittadinanza e bisognava credere in se stessi “

Il ministro Cancellieri

“Questo è un cammino – conclude il Ministro Cancellieri – che va fatto fino in fondo, la letteratura è ricca di storie di mafiosi che portavano il santino nel portafogli, ecco, i mafiosi non devono tenerne perché devono capire che non hanno nulla a che fare con loro, se poi sceglieranno la via del perdono la chiesa darà loro l’ascolto dovuto, ma non c’è proprio rapporto bisogna dire netto e chiaro che siamo di fronte a dei criminali punto e basta. Bisogna anche impegnarsi per far crescere la cultura della legalità e questo, spetta alla Chiesa ma anche allo Stato e a tutti noi”.

Entusiasta dell’iniziativa anche il sindaco Garozzo: “Una irripetibile occasione per chiederci cosa ciascuno di noi possa fare perché la comunità civile si ispiri sempre più convintamente a principi di trasparenza e legalità – dice il sindaco – che sono un bene che deve unire e non dividere. Nelle pubbliche amministrazioni, normative recenti come la Legge anticorruzione, i pressanti controlli della Corte dei conti e altro ancora, sono certamente strumenti validi che, però, da soli non bastano se ognuno di noi, spontaneamente, non persegue l’obiettivo comune: una società migliore perché fondata su sani e condivisi valori”.

 

 


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