Musei chiusi, carenza del personale| Scatta la protesta - Live Sicilia

Musei chiusi, carenza del personale| Scatta la protesta

Protesta davanti all'assessorato ai Beni Culturali, dove stamattina hanno manifestato cinquanta addetti ai servizi turistici presenti nelle zone monumentali e archeologiche della Sicilia: "Nessun rispetto per i beni culturali, patrimonio di tutti".

VIA DELLE CROCI
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PALERMO – Da Palazzo Abatellis al Castello della Zisa, fino al chiostro di Monreale. Musei e beni d’interesse storico e culturale chiusi o aperti soltanto per pochi giorni a settimana, personale insufficiente, assenza di servizi. Scatta la protesta all’assessorato ai Beni Culturali di via delle Croci, dove stamattina hanno manifestato cinquanta ex addetti ai servizi turistici presenti nelle zone monumentali e archeologiche della Sicilia.

“In tutto siamo 150 – spiega Laura Gambino, fino al 2009 addetta ai servizi aggiuntivi accoglienza bookshop biglietteria e guida – e vogliamo conoscere le sorti  dei nostri beni culturali, quelli che sono patrimonio dell’intera collettività, lasciati in balìa di se stessi. Molti di questi – aggiunge – sono chiusi per carenza del personale, ma sono anche sprovvisti di ogni tipo di servizio, da quello di accoglienza al punto informazioni, fino alle guide didattiche”.

A protestare sono gli ex addetti ai servizi museali delle ex “Federico musei per Palermo”, “Novamusa per Messina, Siracusa e Trapani” e “Luoghi dell’Arcadia per Agrigento. “La situazione è ormai ferma dal 2009 – continua Gambino – e dopo Palermo, si è bloccata nelle altre province dallo  scorso anno. Non c’è alcuna volontà politica che miri alla nostra ricollocazione, né a trovare qualunque altra soluzione: la Sicilia dovrebbe beneficiare degli enormi utili che derivano dagli incassi museali. La pubblicazione dei nuovi bandi – precisa – risale a tre anni fa, ma poi è avvenuto l’annullamento”.

Nel frattempo, i lavoratori della società consortile Sas società Servizi ausiliari Sicilia, hanno più volte protestato perché il personale è insufficiente: non riescono a coprire i turni. Insomma, una situazione paradossale: “Decine di tavoli tecnici in Commissione lavoro, di incontri ufficiosi e istituzionali, centinaia di proposte e di promesse si sono tradotte solo nelle migliaia di euro spese per gli stipendi dei politici e i sussidi dei lavoratori ma niente è stato fatto veramente per risolvere la situazione – conludono gli ex lavoratori – e nessuna prospettiva di guadagno si ravvisa per questa terra che dovrebbe vivere solo di turismo, ma sembra invece snobbarlo”.

 


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