Turismo, aumentano i viaggiatori | ma spendono sempre meno - Live Sicilia

Turismo, aumentano i viaggiatori | ma spendono sempre meno

Nico Torrisi, preseidente regionale di Federalberghi

Le presenze attese sono, tra luglio e settembre, di quattro milioni di turisti (+1,4% rispetto all’estate scorsa), ma i turisti spenderanno il 3,7% in meno rispetto allo scorso anno.

L'INDAGINE DI IMG
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PALERMO – Più turisti, ma parsimoniosi. È questa la fotografia fornita da Img per l’Osservatorio nazionale del turismo, che descrive un’estate siciliana in chiaroscuro. Le presenze attese sono, tra luglio e settembre, di quattro milioni di turisti (+1,4% rispetto all’estate scorsa): la metà sarà di siciliani che si sposteranno all’interno della regione stessa, il 35% proverrà dal resto d’Italia e il 16% dall’estero.

La nota stonata è quella riferita alle previsioni di spesa. I viaggiatori che soggiorneranno nell’Isola quest’estate, infatti, spenderanno il 3,7% in meno rispetto allo scorso anno, sia perché la crisi ha abbassato il prezzo di molte strutture alberghiere, sia perché scenderà da sette a sei giorni la durata media dei soggiorni nelle località balneari e da quattro a tre giorni nelle località del turismo culturale.

“Il nettissimo calo delle prenotazioni che la Sicilia ha fatto segnare per giugno (-40% rispetto allo stesso periodo del 2012, ndr) non deve far preoccupare per il prosieguo dell’estate: va piuttosto inquadrato in una cattiva congiuntura di condizioni di maltempo e crisi economica”, spiegano dall’assessorato regionale al turismo. “I dati previsionali per la stagione estiva del 2013 – continuano – fanno comunque ben sperare”.

“In realtà – afferma Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia – i flussi del turismo si sono stabilizzati da tempo. L’offerta della nostra regione è cresciuta, sia quantitativamente che qualitativamente, grazie anche ai finanziamenti dell’Unione Europea che hanno permesso la riqualificazione delle strutture ricettive. La domanda, invece, è purtroppo stagnante da anni; speriamo dunque in un’inversione di tendenza. Il mercato estero regge e tiene praticamente da solo l’intera situazione, mentre bisognerebbe incrementare il mercato italiano. Sicuramente non aiuta il clima di incertezza economica, con la gente che cerca di spendere meno possibile. Da considerare anche il costo degli aerei, unico mezzo per raggiungere una regione mal servita dalle infrastrutture stradali e ferroviarie: dopo la chiusura di Windjet, i prezzi delle altre compagnie aeree che collegano la Sicilia al resto dell’Italia sono addirittura aumentati, accrescendo il disagio per chi voglia raggiungere l’Isola”.


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