CALTAGIRONE – Seconda tappa di LiveSiciliaCatania all’Ospedale Gravina Santo Pietro di Caltagirone. Il tema torna ad essere la mensa per i degenti, che nelle scorse settimane avevano manifestato perplessità sulla qualità del cibo. La questione era sorta a seguito della chiusura della cucina dell’Ospedale situata nella struttura distaccata di Santo Pietro, recentemente dichiarata non più idonea ad ospitare la preparazione dei cibi. Nulla di serio, solo un pavimento (forse un solaio), da ripristinare. Ciò è però stato sufficiente per esternalizzare il servizio. L’affidamento alla nuova ditta era stato avvertito dai pazienti non certo in maniera positiva, e la qualità e la quantità dei cibi stigmatizzata dagli operatori interni al nosocomio che avevano lamentato, proprio dalle pagine di LiveSiciliaCatania, carenze varie e su certi aspetti anche gravi lacune.
Ciò comunque non è bastato, considerato che la somministrazione dei cibi è continuata, anche se con alcune migliorie, sino a ieri, quando “gli uffici ispettivi – si legge in un comunicato giunto dall’Azienda Ospedaliera – hanno riscontrato problemi di carattere igienico-sanitario. In attesa di trovare soluzioni sul territorio – continua la nota – si sta provvedendo alla fornitura dei pasti attraverso altri centri di cottura aziendali”.
E non sono tardate ad arrivare le prime difficolta: questa mattina all’IPAB Santa Maria di Gesù, dove giungono i pasti tramite l’Ospedale di Caltagirone, agli anziani ospiti non è arrivata la prima colazione. La questione ha allarmato la comunità, tanto che il primo cittadino di Caltagirone, Nicola Bonanno oggi 13.00 ha fatto visita al nosocomio per attendere l’arrivo dei pasti e vigilare sulla qualità degli stessi.
“La mia visita è stata dettata dalla preoccupazione di eventuali disservizi – dichiara il Sindaco Bonanno – ho voluto attendere l’arrivo del cibo per poi costatarne la qualità, in considerazione delle numerose lamentele registrate in passato. Abbiamo notato una miglioria in tal senso, come confermato anche dai degenti con cui mi sono piacevolmente intrattenuto. Pur essendo quella di oggi una fase per così dire emergenziale, non sembrano esserci stati particolari problemi, anche se i cibi preparati stamani sono “cibi freddi”. Mi auguro che sin da domani la questione sia risolta come sono certo accadrà. Devo un ringraziamento particolare ai dipendenti dell’IPAB i quali stamani hanno provveduto a preparare in proprio. Nei prossimi giorni – continua il primo cittadino – avrò cura di tenermi informato sull’andamento della situazione fermo restando che è nelle mie intenzioni sollecitare una quanto più veloce possibile riapertura della cucina del Gravina che ha sempre fornito ottimi pasti senza che questi siano costretti a viaggiare per decine di chilometri”.
Nella nota dell’azienda ospedaliera non è stato specificato quali problemi di tipo igienico-sanitario siano stati riscontrati nelle cucine della ditta che forniva i pasti, come resta ancora da chiarire la vicenda sul futuro delle cucine del Gravina. Riapriranno o no? Su questo interrogativo non è mai giunta una spiegazione dell’Asp 3 di Catania. La cosa certa è che ancora non è stato definito l’iter per il recupero delle cucine. Un’altra questione sollevata dagli operatori è quella del costo: affidarsi ad una ditta esterna sembrerebbe aver fatto lievitare le spese di quasi il doppio rispetto a quando i pasti venivano preparati nelle cucine del Gravina. Questo dato, se fosse confermato, dovrebbe spingere ad un accelerazione per far partire i lavori di recupero delle cucine, al più presto.
