Paternò: le prospettive |per il rilancio dell'Asi - Live Sicilia

Paternò: le prospettive |per il rilancio dell’Asi

Proposte, idee per la ripresa economica e culturale del territorio urbano e della zona industriale (ASI) sono state al centro della riflessione in un incontro dibattito tra organi di Governo e parti Sociali.

Il convegno
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PATERNO’ – Patto per il lavoro e sviluppo della città sono stati i temi discussi ieri sera a Paternò, in una tavola rotonda convocata da Nino Valore, Presidente della Commissione al Bilancio per concertare il modello di sviluppo del territorio, insieme agli organi di governo e le parti sociali. “L’obiettivo di questo incontro – ha spiegato Valore a LiveSiciliaCT – oltre a cercare di cambiare una cultura che non ci permette di crescere come territorio, è anche quello di dare un nuovo impulso alle attività commerciali in difficolta, non solo a causa della grave crisi economica, ma anche della forte concorrenza da parte dei grandi centri commerciali vicini. Tra gli interventi e le proposte di politica economica che saranno oggetto di dibattito – ha aggiunto– ci sarà quello di portare avanti un programma per il rilancio della zona Asi. Recentemente, infatti, anche la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’Industria del Mezzogiorno) in una recente indagine, ha indicato Paternò come area con maggiori potenzialità di crescita, e che si presta favorevolmente ad uno sviluppo industriale, compatibile con l’ambiente”. Ma tra le altre proposte di Valore, che saranno presto messe al vaglio del consiglio comunale, ci sono anche “ suolo pubblico gratuito – ha concluso – per agevolare i commercianti in possesso di attività di cibi e bevande, sportello unico per le imprese ed esenzione dell’Imu per gli under 35 che vogliono avviare un’attività commerciale”.

All’incontro, tra i vari presenti, c’erano Fabrizio Casicci (Confindustria CT), Giuseppe Cusumano, (Confcommercio Ct), il Senatore pidiellino Salvo Torrisi, e il deputato regionale, nonché leader di Articolo 4, Lino Leanza, il quale ha ricordato quanto, al contrario di oggi, la città di Paternò fosse un tempo protagonista attiva del panorama politico, e soffermandosi, poi, sull’urgenza di adottare, quanto prima, misure di sburocratizzazione volte allo sblocco dei fondi europei a disposizione, per agevolare il complessivo rilancio economico della Regione Sicilia.

Ma c’erano anche Rosario Laurini (UIL) e Angelo Villari, segretario generale Cgil Catania. “E’ importante – ha spiegato Villari a LiveSiciliaCatania – che proprio qui a Paternò, ovvero in una delle realtà più grandi della Provincia, si affronti il tema del lavoro. Quest’ultimo va costruito attraverso un impegno, che parta da tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali. Occorrono gli aiuti, che partano anche dal basso per rilanciare l’economia, ma questo da solo non può bastare. Le istituzioni, a partire dalla Regione – ha precisato – dovrebbe farsi carico di questo impegno, specie per i settori in cui Paternò è specializzata, come per esempio, quello agrumicolo, contrastando il lavoro nero e sostenendo le produzione di qualità. Dall’altro lato, i Comuni, potrebbero fare la loro parte, per esempio cercando di mettere in sicurezza gli edifici scolastici e riqualificando il centro storico, dando così lavoro al settore edile e automaticamente all’indotto. Questo – ha concluso – significherebbe davvero tanto per rimettere in moto l’economia e riattivare i consumi”.

Il primo cittadino Mauro Mangano, infine, ha ringraziato tutti presenti, “ Paternò – ha detto – è purtroppo in difficoltà, come buona parte delle Città in Sicilia. E’ necessario costituire una rete forte, che agevoli l’interazione fra Comuni, Enti, Regioni, Stato, al momento, infatti, vi è una situazione di fortissimo scollamento, in cui gli investimenti fatti vengono parcellizzati nel territorio, e non sono finalizzati ad uno sviluppo complessivo. Le proposte che partono dal basso, in questo modo, non trovano corrispondenza e le poche risorse che riusciamo a spendere non producono sviluppo. È importante – ha evidenziato infine– stabilire delle sinergie, ma, soprattutto, portare sul tavolo della politica regionale e nazionale l’esigenza dei territori, quello che, insomma, vorrebbe anche la Comunità Europea: partire dal basso e far salire le proposte verso l’alto”.


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