Restano soltanto in due | Sciolto il gruppo del Pid all'Ars - Live Sicilia

Restano soltanto in due | Sciolto il gruppo del Pid all’Ars

Dopo la fuoriuscita di Salvatore Cascio dal partito (il deputato si è anche dimesso dalla carica di Segretario) la forza politica non ha più i numeri per "fare gruppo" tra gli scranni di Sala d'Ercole.

Lo ha deciso l'ufficio di presidenza
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PALERMO – Il Cantiere è stato raso al suolo. L’Ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, infatti, ha deciso di sciogliere il gruppo parlamentare del Pid-Cantiere popolare. Una decisione quasi automatica, dopo l’annuncio di uno dei deputati del gruppo, l’agrigentino Salvatore Cascio, di lasciare il partito e aderire all’Articolo 4 di Lino Leanza e Luca Sammartino.

Lo stesso consiglio di presidenza, poi, ha preso atto della scelta di Cascio di “dimettersi” da componente dell’Ufficio. Il deputato, infatti, era uno dei segretari. Così, un po’ a sorpresa, ecco che il mega-Consiglio allargato a 12 deputati (inizialmente era composto da nove parlamentari, poi cresciuti grazie alle deroghe ai minigruppi) dimagrisce invece di “ingrassare”. È stata rinviata ad un’altra riunione del Consiglio, infatti, la decisione di estendere la partecipazione al gruppo alla Lista Musumeci e a quello del Movimento cinque stelle. I due gruppi, infatti, inizialmente presenti all’interno del Consiglio, hanno perso la propria rappresentanza in seguito alla fuoriuscita dei propri deputati Paolo Ruggirello e Antonio Venturino.

Ma per la Lista Musumeci servirà una nuova deroga, visto che il gruppo, adesso, conta meno di cinque deputati (quattro, appunto). Sarebbero già pronte le carte sulla base delle quali Nello Musumeci e i suoi colleghi chiederanno il reintegro nel Consiglio. Ma non sono state depositate nella riunione di oggi. L’unica notizia ufficiale, quindi, come detto, è la decadenza di Salvatore Cascio. L’ex deputato del Pid, infatti, ha deciso di “lasciare”. E col suo passaggio all’Articolo 4, ecco “sciogliersi” automaticamente il gruppo del Cantiere popolare, del quale avrebbero fatto parte, ormai, solo i deputati palermitani Toto Cordaro e Roberto Clemente. Per i quali non sarà sufficiente alcuna deroga.

“Entro cinque giorni dalla prima seduta dopo le elezioni, – si legge infatti all’aticolo 23 del regolamento dell’Assemblea – i deputati sono tenuti a dichiarare alla Direzione di segreteria, per iscritto, a quale Gruppo parlamentare intendano appartenere. Ciascun Gruppo deve essere costituito da almeno cinque deputati”. Lo stesso articolo 23, come detto, prevede la “deroga”, ma solo a precise condizioni: “L’Ufficio di Presidenza può autorizzare la costituzione di un Gruppo con un numero inferiore di deputati purché questi siano stati eletti in almeno due circoscrizioni, nonché rappresentino partiti o movimenti organizzati nell’intera Regione e/o abbiano rappresentanza, organizzata in Gruppi parlamentari, al Parlamento nazionale”. Cordaro e Clemente sono stati eletti entrambi nella circoscrizione di Palermo.


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