Ircac, un commissario da 5 anni | Cordaro: "Non sono troppi?" - Live Sicilia

Ircac, un commissario da 5 anni | Cordaro: “Non sono troppi?”

Il commissario straordinario dell'Ircac, Antonio Carullo

Il deputato del Cantiere popolare punta il dito contro la gestione di Antonio Carullo e contro la mancanza, nell'ente, del Consiglio di amministrazione e del Collegio dei revisori. "E un commissario straordinario costa più di un dirigente regionale".

L'interrogazione parlamentare
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PALERMO – Inamovibile. Passano i governi, i presidenti, le stagioni politiche. Ma lui è sempre lì. E adesso qualcuno ha deciso di chiedere ufficialmente come mai. Antonio Carullo è il “dominus” assoluto dell’Ircac, l’ente regionale che si occupa dei finanziamenti alle cooperative siciliane, fin dal 2004. Ex deputato regionale della Democrazia Cristiana tra il 1996 e il 1998, Carullo fu nominato presidente dell’ente appunto nove anni fa, quando presidente della Regione era Totò Cuffaro.

Ma Carullo, come detto, ha resistito a lungo anche agli avvicendamenti che portarono a Palazzo d’Orleans prima l’ex governatore dell’Udc, poi Raffaele Lombardo, infine Rosario Crocetta. Lombardo, a dire il vero, cambia lo “status” di Carullo da quello di presidente a quello di commissario. Nel giugno del 2008, infatti, “scade” il consiglio di amministrazione dell’ente. Da quel momento guida solo Carullo.

Commissario straordinario, appunto. Che, per legge, dovrebbe rimanere in sella per un periodo limitato e per fatti specifici. E invece, la “reggenza” di Carullo si protrae di mese in mese. Anzi, di anno in anno. E pochi giorni fa ha festeggiato i cinque anni di “commissariamento”. Un risultato straordinario, appunto. E per qualcuno, anche incomprensibile.

Il deputato del Cantiere popolare Toto Cordaro, infatti, ha chiesto spiegazioni al nuovo governo. Che, nel solco delle decisioni prese da Lombardo, non ha ancora colmato la lacuna dell’Ircac. Insomma, non ha (ri)costituito il Consiglio di amministrazione. “Nel giugno del 2008, ossia da ben cinque anni – racconta Cordaro nella sua interrogazione – risulta scaduto e mai ricostituito il Consiglio di Amministrazione dell’Ircac, l’Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione. Da tale momento – prosegue Cordaro – risulta nominato e più volte confermato un commissario straordinario che ha già precedentemente ricoperto l’incarico di Presidente dell’Ente, e che quindi riveste il delicato incarico di vertice dell’Ircac da più di nove anni”. Ma il problema ovviamente non è solo di natura “temporale”. “Tale commissario straordinario non essendo un dirigente dell’Amministrazione Regionale – spiega Cordato – percepisce un’indennità di funzione, da cinque anni, superiore a quella riconosciuta ai dirigenti chiamati alle funzioni commissariali, oltre le spese di trasferta e soggiorno. Da due anni – aggiunge il deputato del Cantiere popolare – risulta scaduto e non ricostituito il Collegio dei revisori dell’ente, rilevante organo di controllo interno. Tale perdurante gestione monocratica, priva peraltro del controllo interno prescritto dalla legge, rappresenta una violazione del sistema di gestione di un ente regionale che spoglia le associazioni di rappresentanza delle cooperative siciliane del loro legittimo ruolo, peraltro istituzionalmente riconosciuto e garantito dalla legge istitutiva dell’Ircac e dello statuto”. Insomma, Cordaro chiede al governo quali siano i motivi che hanno finora ostacolato, e per ben cinque anni, la formazione del Consiglio di amministrazione. Ma soprattutto domanda: “Dopo nove anni, il governo ha intenzione di cambiare la guida dell’Ircac?”.

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