Violata la sacralità di una festa - Live Sicilia

Violata la sacralità di una festa

Canto e controcanto. Raoul Russo, storica figura della destra palermitana, invece non l'ha presa affatto bene. E si spiega con una nota che riassume la posizione di 'Fratelli d'Italia'.

Da cattolico impegnato in politica, non posso che esprimere apprezzamento per la denuncia del segretario particolare del vescovo sull’utilizzo improprio della facciata della cattedrale per proiettare immagini relative al Gay Pride, violando la sacralità di una festa certamente popolare, ma innanzi tutto religiosa. La chiesa cattedrale è il luogo sacro per eccellenza per i cattolici, che quindi, come tutti i luoghi sacri di qualsiasi culto, non può ‘ e non deve essere utilizzata come sfondo per qualsivoglia “proiezione” di simboli d’ideologie culturali e politiche.

Tanto più se queste ideologie, come quelle del gay pride, si scagliano contro la famiglia naturale, alla base, insieme alla misericordia, di tutto l’insegnamento evangelico, cosi come ricordato anche nella prima Enciclica di Papa Francesco. Qui non è in discussione il problema della discriminazione nei confronti delle persone – tantomeno degli omosessuali in quanto tali – sempre e comunque da condannare, ma l’utilizzo da parte del Sindaco Orlando del Festino di santa Rosalia come momento di propaganda dell’ideologia omossesualista, sulla quale, per fortuna vi è ancora libertà di dissentire.

Fratelli d’Italia ha rivendicato con forza dalla sua nascita la difesa della tradizione cristiana in Italia come uno dei suoi capisaldi politici, insieme alla difesa e alla promozione della famiglia naturale, che costituzionalmente è posta a fondamento della nostra società. Per questo insieme alla solidarietà alla comunità della chiesa palermitana, offesa da quest’utilizzo improprio della festa dei palermitani per eccellenza, denunciamo l’utilizzo strumentale del Sindaco Orlando del “festino” per propagandare le idee e le rivendicazioni della sua parte politica e culturale.

A poco valgono i chiarimenti dell’assessore Giambrone, che sostiene non essersi trattato di una provocazione ma soltanto di proiettare un video su una facciata in quanto la più grande disponibile. Semplicemente queste immagini non andavano proiettate per celebrare la festa della patrona di Palermo! Chiediamo a Orlando di chiedere scusa alla comunità ecclesiale palermitana e di impegnarsi a non utilizzare più i luoghi della tradizione cattolica palermitana per manifestazioni che nulla hanno a che fare con il culto e il rispetto degli altri.

 

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