Lupo: "Sostegno a Crocetta |Ma dal Megafono basta errori" - Live Sicilia

Lupo: “Sostegno a Crocetta |Ma dal Megafono basta errori”

Il segretario del Pd Giuseppe Lupo

Alla vigilia della direzione regionale (senza Epifani), il segretario ha parlato con il governatore: "Mi ha detto che domani ci sarà. Sugli assessori solo un equivoco: il Pd non ne ha mai chiesti". La questione morale? "Siamo stati più severi di quanto prevede lo statuto"

L'intervista
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PALERMO – “Massima solidarietà e sostegno al presidente della Regione e alla sua azione moralizzatrice”. Ma anche intransigenza sulla questione dei rapporti tra Pd e Megafono: “Non è tollerabile che si contrapponga al partito”. Il segretario Giuseppe Lupo, dopo una telefonata chiarificatrice con il presidente della Regione, conferma l’appuntamento con la direzione regionale convocata per domattina a Palermo. Alla quale non parteciperà il segretario nazionale Guglielmo Epifani. “L’ho invitato alla direzione – conferma Lupo, che ieri è stato a Roma per la riunione della commissione Congresso del partito – Mi ha detto di sì, con piacere, ma che per domani non poteva farcela per precedenti impegni. Cercherà di venire a breve, probabilmente i primi di agosto, ma non si poteva rimandare la direzione fino ad allora”.

Epifani dunque non ci sarà. E Crocetta? Oggi i giornali riportavano dei suoi virgolettati in cui metteva in dubbio la sua partecipazione all’incontro.
“Ho sentito Crocetta oggi. Ho insistito perché partecipasse e mi ha detto che verrà”.

Il presidente della Regione ha detto che parlare dei problemi di convivenza tra Pd e Megafono in un momento in cui il partito è investito dalla questione morale e la Regione è alle prese con una serie di scandali gli sembra sbagliato. Lei che ne pensa?
“Parleremo di tutto, non possiamo certo escludere argomenti a priori. Il dibattito è aperto. Da parte del Pd c’è massima solidarietà e sostegno al presidente della Regione, soprattutto per il suo impegno per la legalità e contro gli sprechi. Il nostro impegno è massimo per dare il nostro contributo al governo della Regione”.

Nel Pd sono in corso le grandi manovre in vista del congresso. Lei sta lavorando alla ricerca di un percorso unitario. È ottimista?
“Io continuo a lavorare, come sempre, per l’unità. Ho avuto modo di sentire diversi rappresentanti del partito e sono convinto che quella di domani dovrebbe essere una direzione importante per affrontare tutti i temi sul tappeto e per rilanciare l’azione del partito a sostegno del governo”.

Il congresso regionale si terrà prima di quello nazionale?
“Meglio fare prima i congressi territoriali piuttosto che dividerci per correnti a partire da Roma. Cerchiamo l’unità, stando insieme sul territorio per affrontare i problemi della gente piuttosto che dividerci per correnti nazionali”.

Gli scandali di Messina hanno acceso il dibattito sulla questione morale nel Pd. Alcuni esponenti del partito hanno chiesto posizioni più nette. Cosa risponde?
“Sono d’accordo, è uno dei temi che dobbiamo affrontare, anche prevedendo regole più stringenti su ipotesi di vicende giudiziarie. Le regole che abbiamo, e che io ho trovato, le abbiamo applicare in maniera assolutamente rigorosa. E credo che i provvedimenti assunti, per esempio la sospensione di persone che non hanno avuto nemmeno un rinvio a giudizio testimoniano che siamo andati oltre lo statuto. Servono regole più stringenti, dicevo, ma devono valere per tutti e non possono essere ad personam, dobbiamo parlarne nelle giuste sedi”.

Antonello Cracolici ha detto che bisognerebbe impedire la rappresentanza politica a dirigenti che abbiano attività imprenditoriali. Che ne pensa?
“Io credo che i diritti civili e politici vadano rispettati, non credo che possiamo escludere gli imprenditori: non possiamo fare il partito dei lavoratori dipendenti o dei disoccupati. Penso che Cracolici volesse dire che non possiamo candidare imprenditori che hanno interessi immediati e diretti con l’amministrazione regionale, cioè che presentino elementi di conflitti di interesse. E se questo vale per Berlusconi vale per tutti. Abbiamo spinto con forza all’Ars questo disegno di legge, per capirci quello noto come antiparentopoli, e siamo pienamente solidali con Rosario Crocetta per l’azione moralizzatrice che portiamo avanti”.

A proposito di Crocetta, il governatore dice che state montando la polemica del Megafono per considerarlo fuori dal partito e avere degli assessori in più…
“Non è assolutamente vero, ho avuto modo di sentirlo e gli ho chiarito che non è così. Crocetta continua a essere una delle risorse fondamentali del Partito democratico, non solo in Sicilia. Voglio anche precisare che il partito non ha mai proposto nessun assessore. Anche di questo ho avuto modo di parlare con Crocetta, lui ha detto che al riguardo deve esserci stato qualche fraintendimento con la stampa”.

Dei rapporti tra Pd e Megafono si sta occupando la Commissione di garanzia del partito nazionale. Come andrà a finire?
“La Commissione di garanzia è autonoma e ha il dovere di valutare i ricorsi con la dovuta attenzione”.

Lei è stato ascoltato?
“Non ancora. È chiaro che il Partito democratico non può condividere che il Megafono gli si contrapponga. Il Megafono ha dato un contributo significativo alla vittoria di Bianco a Catania, ma non va bene che a Piazza Armerina abbia determinato la sconfitta di Carmelo Nigrelli, uscente del Pd e amico di Crocetta, che si ritrovava contrapposta la lista del Megafono. Quello è certamente un errore e non è tollerabile”.

Sarà questo il tema della direzione di domani?
“Io credo che il trema principale sia la crisi economica della Sicilia. Non possiamo parlare solo di noi stessi, dobbiamo parlare dei problemi della gente, delle famiglie e delle imprese”.


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