Soldi in cambio di un lavoro | Fotovoltaico, tre indagati a Gela - Live Sicilia

Soldi in cambio di un lavoro | Fotovoltaico, tre indagati a Gela

La presunta organizzazione, con l'inganno, avrebbe lasciato intendere a centinaia di disoccupati che, tramite la loro mediazione, c'erano delle ottime probabilità per essere assunti, da imprese che avrebbero avuto in sub-appalto i lavori di costruzione dell'impianto.

Guardia di Finanza
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GELA (CALTANISSETTA)– Promettevano posti di lavoro in cambio di soldi, secondo l’accusa. Sono così finiti nell’occhio del ciclone tre gelesi accusati ora di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Tra gli indagati figurano Fabio Paolo Fasulo, imprenditore di 53 anni e Cristian Paradiso, 29 anni, attuale presidente dell’Atletico Gela, societa calcistica locale. Quest’ultimo è molto conosciuto in città per la sua attività di volontariato nell’ambito di servizi di protezione civile. Del terzo indagato non si conoscono ancora le generalità. Gli inquisiti promettevano l’assunzione – secondo gli inquirenti – a quanti aspiravano a lavorare nei cantieri del polo foto agrovoltaico, il più grande d’Europa progettato dall’azienda gelese Agroverde.

Un giro d’affari che sarebbe stato messo in moto dal gruppetto allo scopo di incassare soldi in maniera illecita. I candidati venivano rassicurati dai tre – è l’accusa – che garantivano loro un posto in azienda grazie alla sicura mediazione con imprese che avrebbero avuto in sub-appalto la costruzione del polo. In cambio, però, dovevano versare somme di denaro. Secondo la magistratura, infatti, Fasulo e Paradiso, avrebbero già intascato soldi. Le fiamme gialle, nel pomeriggio di oggi hanno effettuato alcune perquisizioni all’interno degli uffici riconducibili a due degli indagati ed operato quindi sequestri. Tra le carte che gli agenti della Guardia di Finanza hanno portato via ci cono copie di documenti personali di riconoscimento, codici fiscali e curriculum di oltre 800 candidati. La maggior parte di questi, per assicurarsi di essere contattati in tempo per la firma del contratto, avrebbe versato già l’importo per ‘curare le pratiche’ per l’assunzione. Nella documetazione sequestrata, infatti, in allegato c’erano sono i numeri di cellulare.

Il polo agro fotovoltaico, lo ricordiamo, era stato presentato un paio di mesi fa con una cerimonia di posa della prima pietra che si era tenuta alla presenza del presidente della Regione Crocetta e delle massime autorità politiche cittadine. Il presidente della cooperativa Stefano Italiano, in quella occasione aveva denunciato pubblicamente che qualcuno prometteva posti di lavoro nel cantiere del progetto.


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