"Così ho perso il lavoro | a causa del Patto di stabilità" - Live Sicilia

“Così ho perso il lavoro | a causa del Patto di stabilità”

È successo a un articolista impiegata nel settore Interventi Abitativi del Comune di Palermo. Filoramo: “Caso affrontato in malo modo, quel che è valso per i quattromila dipendenti Amia e Gesip deve valere anche per lei”. Il Comune: “Impossibile fare altrimenti”.

Parla una ex precaria del Comune
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PALERMO – Il contratto di lavoro part-time scade e il Comune di Palermo non può rinnovarglielo a causa del patto di stabilità, caso unico nell’intera amministrazione. È successo a Daniela Caruso, articolista impiegata fino allo scorso dicembre nel settore Interventi Abitativi di Palazzo delle Aquile. Per anni la signora ha goduto di un contratto part-time a tempo determinato rinnovato annualmente, “ma a gennaio 2013 la dottoressa Vicari (dell’ufficio Risorse Umane, ndr) mi ha comunicato di non poterlo rinnovare a causa dei vincoli nazionali previsti nel patto di stabilità. Lavoro da 25 anni e adesso non so cosa fare”.

“Gli altri dipendenti avevano contratti di durata quinquennale – continua la Caruso – e hanno ottenuto il rinnovo. A me sola, tra quasi un centinaio di impiegati del mio ufficio, non è stato prolungato”. “La signora è un articolista regionale che diversi anni fa prestava servizio presso il Comune di Cefalù – racconta il consigliere del Pd Rosario Filoramo, che ha preso a cuore la vicenda –. Anche all’epoca non le venne rinnovato il contratto e per tre anni è rimasta senza stipendio. Nel 2005 il Comune di Palermo l’ha presa in carico tra i contrattualizzati. Ma i precedenti articolisti hanno partecipato alle procedure di selezione e sono stati stabilizzati con contratti quinquennali, mentre lei è arrivata dopo e ha ottenuto un contratto annuale”.

“L’amministrazione comunale deve fare il massimo sforzo per porre rimedio a questo problema – attacca Filoramo –, che io giudico affrontato in malo modo, trattandolo con lo stesso scrupolo e la stessa attenzione messi in campo per altri casi più eclatanti come Amia e Gesip. E poi gli articolisti sono finanziati dalla Regione, era questa l’unica strada possibile? Il fatto che si tratti di una persona sola e non di quattromila non cambia niente, merita lo stesso trattamento – conclude il consigliere –. È una questione di giustizia”.

Da Palazzo delle Aquile fanno sapere che “i vincoli del patto di stabilità vietano nuove assunzioni. Pertanto, alla scadenza del contratto della signora a dicembre 2012 non si è potuto fare altrimenti. Il suo era un caso praticamente unico all’interno dell’amministrazione: non faceva parte degli ex lsu e degli articolisti finanziati con fondi regionali, che sono stati stabilizzati fino alla categoria B. Né faceva parte del blocco dei dipendenti di categoria C e D assegnato al Comune, che hanno un contratto quinquennale in scadenza nel 2014. La signora Caruso è arrivata qualche anno fa in mobilità da un altro comune – aggiungono – e la sua posizione era quella del contratto part-time rinnovato ogni anno. Finché non cambieranno i vincoli nazionali non ci sarà niente da fare”.


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