"Pip pagati in carcere | Si indaghi anche su Gesip" - Live Sicilia

“Pip pagati in carcere | Si indaghi anche su Gesip”

Crocetta: "In Regione è scattata una grande operazione antimafia, inammissibile pagare la malavita di Palermo coi soldi pubblici. Non ci fermeremo".

lo scandalo Trinacria Onlus
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PALERMO – “Ciò che avevamo annunciato si è confermato come assoluta verità. C’erano 87 Pip della Trinacria Onlus che ricevevano il sostegno al reddito nonostante fossero rinchiusi in carcere, e il 70 per cento di loro deve rispondere di associazione mafiosa”. Rosario Crocetta conferma le dichiarazioni di qualche giorno fa che avevano provocato la reazione degli ex Pip, che in conferenza stampa avevano smentito la vicenda dei detenuti pagati con i soldi degli ammortizzatori sociali.

Il governatore va in conferenza stampa e mostra le carte dell’indagine effettuata dagli uffici di Palazzo d’Orleans inccrociando i dati forniti dal Comune di Palermo e dalla questura. “Abbiamo buttato fuori queste persone, che non riceveranno più il sostegno al reddito”, annucia il presidente della Regione mostrando un elenco di nominativi inviato dal Comune di Palermo alla Regione nel maggio del 2010: “Quell’elenco conteneva anche dei Pip detenuti per associazione mafiosa. Alcuni di loro hanno presentato la documentazione di immediata disponibilità al lavoro – sostiene Crocetta -. Ma come hanno fatto, visto che erano in carcere?”.

In questa vicenda, secondo il governatore “c’è una complicità delle istituzioni o c’è la paura della mafia, che è più forte della paura delle istituzioni”. Il presidente della Regione, inoltre, auspica “che lo stesso tipo di controlli venga effettuato anche per quanto riguarda i lavoratori della Gesip”. Ma il J’accuse di Crocetta non risparmia neanche i sindacati, “soprattutto gli autonomi, che hanno coperto questa situazione. Una storia – dice -, che è servita a fare tesseramenti e, di conseguenza, guadagni”.

Infine l’affondo: “E’ insopportabile che una parte della criminalità di Palermo venga pagata dalla pubblica amministrazione. Queste cose non devono più avvenire. Certa gente si metta in testa che alla Regione Siciliana è scattata una grande operazione antimafia che non si ferma, perchè le irregolarità non finiscono qui e sono estese”.


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